Decreto Rilancio, le principali misure per scuola e università

Dai fondi per far ripartire la scuola in sicurezza al potenziamento della didattica a distanza, dall'allargamento della 'no tax area' all'aumento delle borse di studio, dai concorsi per docenti a quelli per ricercatori

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Quasi 3 miliardi di euro in più per sostenere e rilanciare il sistema dell'Istruzione. È davvero importante la cifra che il Governo ha deciso di stanziare con il 'Decreto Rilancio' per tentare di rimediare ai danni economici provocati dal coronavirus a studenti, famiglie, istituzioni scolastiche e atenei. Somme che saranno suddivise praticamente alla pari tra i due mondi: 1,45 miliardi per la scuola, 1,4 miliardi per l'università. Fondi che serviranno a sostenere tantissimi capitoli di spesa: dal diritto allo studio, alla ripresa delle attività ordinarie, dall'edilizia scolastica ai concorsi. Il portale Skuola.net ha analizzato le misure più importanti.

Scuola, un Fondo speciale contro il il coronavirus

Partiamo dalla scuola. La cifra sicuramente più imponente è quella legata all'istituzione del cosiddetto "Fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19": 1 miliardo di euro – 400 milioni nel 2002 e 600 milioni nel 2020 – per il contenimento dei possibili effetti del coronavirus sulla vita scolastica. Un fondo 'aperto', gestito dal ministero dell'Istruzione, che servirà ad adottare tutte quelle misure che si renderanno necessarie per garantire la salute di bambini, ragazzi, insegnanti e personale scolastico.

Il piano per riaprire gli istituti a settembre

A questi soldi si aggiungono i 331 milioni previsti in modo specifico per far ripartire in condizioni di sicurezza il prossimo anno scolastico 2020/2021. Tali risorse serviranno: per la sanificazione e l'igienizzazione degli edifici, per potenziare la didattica a distanza (e non farsi trovare spiazzati in caso di necessità), per imbastire corsi di formazione sulla sicurezza, per aiutare gli alunni con disabilità nella didattica a distanza, per la fornitura di device e connessioni agli studenti meno abbienti, per la manutenzione degli ambienti scolastici e per la loro messa in sicurezza (soprattutto in vista della rimodulazione degli spazi interni per garantire il distanziamento); misure che dovranno essere realizzate entro il 30 settembre 2020. In più, per far svolgere gli esami di Maturità in presenza, previsti ulteriori 39,2 milioni di euro per la pulizia delle scuole e la predisposizione degli standard di sicurezza.

In arrivo 80mila nuovi docenti

C'è poi il capitolo docenti. Previsti nuovi fondi per l'incremento delle cattedre (circa 62mila) bandite meno di un mese fa con i tre concorsi (ordinario per l'infanzia e la primaria, ordinario per la scuola secondaria, straordinario per la stabilizzazione dei precari). Ora vengono aggiunti altri 16mila posti: 8mila assegnati al concorso straordinario (si arriva così a 32mila insegnanti, molti dei quali si spera di immetterli già all'inizio dell'anno scolastico 2020/2021); 8mila alle selezioni ordinarie. In totale, dunque, sono in arrivo quasi 80mila nuovi docenti di ruolo. Tra le altre misure dedicate alla scuola, infine, compaiono anche: 80 milioni per la fascia 0-6 per coprire le mancate rette (65 milioni) e aumentare il fondo regionale (15 milioni) nonché procedure semplificate in tema di edilizia scolastica. Rassicurazioni sulla validità dei propri percorsi anche per gli studenti iscritti agli ITS e ai corsi di Formazione Professionale.

Anche l'Università ha il suo Fondo straordinario

Netto anche l'aumento dei fondi a disposizione del sistema universitario, dell'alta formazione musicale e coreutica e degli enti di ricerca. Nelle prime bozze del decreto si parlava di 330 milioni di euro. Nel corso delle settimane, anche in virtù del peggioramento delle prospettive economiche del Paese, sono lievitati fino al miliardo e 400 milioni inseriti nel 'Decreto Rilancio'. Portando a un deciso incremento delle misure imbastite già con il decreto 'Cura Italia'. Ad esempio, il cosiddetto "Fondo per le esigenze emergenziali del sistema dell'Università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e degli enti di ricerca" (che nel provvedimento di marzo ammontava a 50 milioni di euro) viene arricchito da altri 62 milioni. Con questi soldi si dovrà provvedere soprattutto a limitare il digital divide – finanziando l'acquisto di dispositivi tecnologici e connessioni - degli studenti, dei dottorandi, dei ricercatori e dei dipendenti che non possono seguire la didattica o svolgere il proprio lavoro 'a distanza' nelle condizioni migliori.

'No tax area' e borse di studio: verso l'allargamento della platea

Ritocco straordinario anche per il “Fondo per il finanziamento ordinario delle università”, (che attualmente ammonta a 7,62 miliardi di euro): per il solo 2020 la dotazione a disposizione del ministero dell'Università e della Ricerca è arricchita di ulteriori 165 milioni di euro. Soldi che serviranno prevedere ulteriori casi di esonero o riduzione del contributo onnicomprensivo annuale a carico degli studenti. In particolare, si dovrà valutare l'opportunità di allargare la cosiddetta 'no tax area', rivedendo i requisiti per beneficiare dell'iscrizione gratuita ai corsi di laurea (attualmente è prevista un esenzione totale per chi ha un Isee inferiore ai 13mila e uno 'sconto' sulle tasse per chi non supera i 30mila euro di quoziente familiare). La medesima finalità avranno i 40 milioni in più assegnati al “Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio” (già arricchito da 31 milioni con l'ultima Legge di Bilancio 2020) che mirano soprattutto a limitare i casi di 'idonei non beneficiari' che, nonostante abbiano i requisiti (di reddito e/o merito), non riescono a usufruire delle agevolazioni. Ma c'è di più: tra le voci circolate negli ultimi giorni si parla anche di assegnare delle borse di studio a quegli studenti che, pur con Isee alti, dimostrino che la propria famiglia è stata particolarmente danneggiata dal coronavirus.

Ricerca, proroga degli assegni e nuove assunzioni

Arricchiscono il piatto gli 8 milioni di euro in più stanziati a favore del fondo per il funzionamento amministrativo e per le attività didattiche delle istituzioni AFAM (in totale sono circa 70 i milioni dedicati alla Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica). Nonché la possibilità per i dottorandi di ricerca – titolari di borse di studio e iscritti all'ultimo anno del dottorato - di richiedere una proroga dell'assegno (di massimo due mesi); a tal fine il Fondo di finanziamento ordinario è incrementato di 15 milioni di euro. Mentre chi è titolare di un assegno di ricerca potrà, tramite il suo Istituto, prolungarne la durata per un tempo necessario a concludere il progetto di ricerca, a patto che l'attività abbia subito un effettivo rallentamento a causa dalle misure di contenimento del contagio adottate dal Governo. Infine le norme per l'assunzione dei ricercatori: si prevede di aggiungere ai 1607 posti (sbloccati dal Decreto Milleproroghe di marzo) ulteriori 3.333 ricercatori, per un numero complessivo di assunti, al 1 gennaio 2021, di quasi 5mila unità. Senza dimenticare gli oltre 1300 posti destinati ai ricercatori presso gli enti pubblici di ricerca. Misure che rientrano nel piano più ampio di investimenti nella ricerca, specie in campo sanitario.