Ischia, professore ricoverato per coronavirus continua a insegnare dall'ospedale
Con la didattica a distanza Ambrogio Iacono, docente di Scienze all'alberghiero dell'isola, prosegue con video-lezioni ai suoi studenti e si schernisce: "Nulla di straordinario"
Il Covid-19 non ha fermato l'attività del professore Ambrogio Iacono, 49 anni, conosciuto come Gino. L'insegnante di Scienze e Chimica Organica all'Istituto Alberghiero Telese di Ischia (Napoli), infatti, continua con le sue video-lezioni quotidiane per continuare a formare i suoi allievi nella sua materia e... alla vita. Dal 25 marzo, infatti, Iacono combatte contro il coronavirus che dal 10 aprile lo ha anche costretto al ricovero all'ospedale Rizzoli dell'isola. Ma mai ha pensato di lasciare la sua cattedra. "Nulla di straordinario", commenta il diretto interessato a La Repubblica.
"Ho semplicemente continuato a fare il mio lavoro, anche se da un letto d’ospedale, - ha dichiarato Iacono a La Repubblica. - Era giusto proseguire nonostante la polmonite: avevo conservato una discreta forma fisica e poi da professore di Scienze avevo il dovere di insegnare e, addirittura, di testimoniare in prima persona, tutti gli aspetti della pandemia da un punto di vista medico-scientifico e anche da un punto di vista umano. Il risultato? Un successo. Alunni attenti e affettuosi, qualcuno si è commosso. I genitori sono rimasti entusiasti. A tutti ho detto che dare qualcosa in più, in questo periodo, è un preciso dovere morale”.
Oltre che con le video-lezioni, gli alunni vengono aggiornati delle condizioni di salute del loro insegnante anche attraverso i post su Facebook del fratello Vito Iacono, ex consigliere comunale a Forio. Con Ambrogio, infatti, anche la madre si è ammalata di coronavirus, mentre erano negativi i tamponi sugli altri famigliari.
"Gino e mamma negativi al tampone - scrive il 30 aprile il fratello Vito Iacono su Facebook, non trattenendo la gioia dopo settimane di ansia. - In attesa del secondo tampone, come da protocollo, gioiamo per questa bella notizia! Adesso "concentriamoci" sugli altri pazienti, soprattutto quelli più critici. Ne devono uscire tutti bene e presto. Tifiamo tutti per loro!".