Coronavirus, Azzolina: maturità sarà in presenza, a breve ordinanza | "Non sarà necessaria la mascherina"

Allo studio l'ipotesi di utilizzare i cortili e le palestre delle scuole per i centri estivi

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"Gli esami di maturità si faranno in presenza. Il percorso scolastico sarà considerato di più rispetto agli anni scorsi. A breve ci sarà l'ordinanza". Lo ha spiegato il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, annunciando inoltre di essere al lavoro per mettere a disposizione per luglio e agosto "locali, cortili e palestre delle scuole per realizzare i centri estivi" per i più piccoli.

Cortili e palestre scuole per i centri estivi "Per i più piccoli stiamo studiando delle soluzioni non solo nella prospettiva di settembre ma anche molto più vicine nel tempo, sto lavorando con gli enti locali e gli altri ministri. La scuola riapre a settembre ma stiamo lavorando per dare risposte a maggio alle famiglie", ha annunciato Azzolina. "A luglio e agosto metterò a disposizione locali, cortili e palestre delle scuole per realizzare i centri estivi. Non ci sarà didattica e non verrà coinvolto il personale scolastico ma il Terzo Settore".

"Mascherina non necessaria alla maturità" "Se lo studente sta a una distanza di 4-5 metri dagli insegnanti della commissione non credo sia un obbligo indossare la mascherina, diversamente se la distanza fosse minore". "Scriveremo un protocollo i sicurezza con le parti sociali. Penso che il modello che si sta usando alla Camera, è ottimo e lo proporremo: lì si usa un distanziamento di almeno 1 metro".

"Al lavoro per riaprire scuole a settembre" A settembre scuole riaperte in tutta Italia? "Stiamo lavorando per tornare a scuola a settembre e l'esame di maturità in presenza è un primo passo verso la normalità. Il ministro ha poi rivelato di avere allo studio, comunque, tre opzioni: quello che vede lo scenario il più possibile di normalità "con il suono della campanella a settembre", il secondo con il Covid-19 presente ma sotto controllo e che prevede anche "il ritorno in classe a piccoli gruppi e metà didattica in presenza e metà a distanza". E il terzo scenario, con un coronavirus sempre molto aggressivo che riporterebbe la situazione a quella attuale ma che, ha detto il ministro, "non vogliamo nemmeno pensare anche perché a settembre a scuola bisogna tornare ma sempre nel rispetto assoluto della sicurezza".