Maturità 2023, quali sono i prossimi step: dai quadri degli scritti al colloquio, fino al voto finale
Concluse le due prove scritte proseguono i lavori dell’Esame di Stato. La terza prova scritta ci sarà solo in alcuni casi particolari. Per tutti gli altri, in arrivo la pubblicazione degli esiti parziali, dopodiché si procederà al colloquio e, infine, alla definizione del voto finale di diploma
Neanche il tempo di terminare le fatiche degli scritti, che da lunedì molti maturandi dovranno già cimentarsi con gli orali. Proprio in queste ore, infatti, le commissioni sono al lavoro per correggere le prime due prove d’esame. E a brevissimo verranno affissi i tabelloni con gli esiti parziali oppure verranno comunicati ai diretti interessati in forma telematica. A partire da quel momento, dopo un intervallo minimo di due giorni - esclusi i festivi - partiranno gli orali secondo il calendario stabilito da ogni commissione. Dopodiché ci sarà solo da discutere solo il voto finale. A spiegare i passaggi restanti della Maturità 2023, che porteranno i maturandi verso il diploma è il sito Skuola.net.
Prima, seconda e… terza prova
In realtà, per una categoria di studenti (molto ridotta) gli scritti non sono ancora finiti. Perché, sebbene la terza prova, per la generalità dei maturandi, non si svolge più ormai dal 2018, un terzo scritto è ancora messo in conto per alcuni percorsi scolastici, ovvero: le sezioni ESABAC, ESABAC techno, gli indirizzi a opzione internazionale, le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia. Per loro, la terza prova si tiene martedì 27 giugno 2023, alle ore 8:30.
Gli esiti delle prove scritte
Per tutti gli altri, invece, fa subito fede l’ordinanza ministeriale che regola l’esame di Maturità indica, laddove dice che “la commissione/classe è tenuta a iniziare la correzione e valutazione delle prove scritte al termine della seconda prova, dedicando un numero di giorni congruo rispetto al numero dei candidati da esaminare”. I lavori della commissione, insomma, sono teoricamente iniziati subito dopo la fine del secondo scritto, con la possibilità di operare per aree disciplinari e considerando griglie di valutazione e quadri di riferimento ministeriali. I risultati parziali, quando arriveranno, saranno affissi a scuola ma saranno reperibili anche attraverso il registro elettronico. Un’incombenza burocratica che, sempre secondo l’ordinanza, deve essere espletata almeno due giorni prima della data fissata per l’inizio dello svolgimento dei colloqui, escludendo le domeniche e i giorni festivi.
Il colloquio orale
Si arriva così all’ultima sfida, necessaria per ottenere il diploma. Sarà il primo vero confronto a tu per tu con l’intera commissione: il colloquio orale. Il calendario, stabilito scuola per scuola dalle commissioni in riunione plenaria - dopo l’estrazione della classe e della lettera alfabetica da cui partire - potrà prevedere fino a un massimo di 5 candidati esaminati al giorno.
La formula è quella prevista dall’ultima riforma dell’esame (approvata nel 2017 ed entrata in vigore nel 2019), riproposta già lo scorso anno, dopo il biennio di stravolgimenti dovuti alla pandemia: si parte dall’analisi di un materiale scelto dalla commissione - un documento, un progetto, un testo, un’immagine - per poi sviluppare un discorso pluridisciplinare, indirizzato dalle domande dei docenti, sui temi più significativi delle diverse materie studiate, tra quelli indicati nel documento del Consiglio di Classe di ciascuno studente.
Trasversalmente, verranno valutate le competenze relative all’insegnamento dell’Educazione Civica. Un altro momento “fisso” sarà poi dedicato alla presentazione dell’esperienza PCTO (l’ex alternanza scuola lavoro). Nuova è, invece, l’esplicita attenzione all’aspetto orientativo del colloquio, in coerenza con quanto definito nelle Linee guida per l’orientamento emanate in attuazione della riforma prevista dal PNRR. Lo studente, infatti, potrà approfondire, nella prima fase dell’esame, i temi a lui più congeniali e la commissione dovrà tenere conto delle informazioni inserite nel Curriculum dello studente durante la discussione. Allo stesso modo, anche nella parte del colloquio dedicata ai PCTO si potrà porre in evidenza il valore orientativo dell’esperienza anche in prospettiva delle proprie scelte future. L’orale di chiude con il confronto sulla correzione delle prove scritte, che darà la possibilità agli studenti di dimostrare di individuare e rettificare eventuali errori commessi.
Il voto finale
Concluso i colloquio, alle commissioni non resta che definire il voto finale per ogni diplomando, che viene discusso e deliberato a esame finito, una volta esauriti tutti i colloqui. Anche per la valutazione di questi ultimi, come per gli scritti, le commissioni dovranno seguire una griglia ministeriale.
Nell’ultima riunione, i commissari potranno quindi considerare il percorso di ogni singolo candidato e assegnare, collegialmente, un massimo di 100 punti, che derivano dal credito scolastico (40 punti massimo) e dall’esito delle tre prove d’esame (dal valore massimo di 20 punti ciascuna).
La commissione, inoltre, avrà la facoltà di incrementare il punteggio ottenuto dai maturandi più meritevoli con un bonus di cinque punti, solo però se questi avranno ottenuto un credito scolastico di minimo 30 punti e almeno 50 punti nelle prove. E il 100 e lode? Difficile da raggiungere: bisogna aver accumulato il massimo punteggio senza l’aiuto del bonus e contare su una commissione benevola che, all’unanimità, decida per la sua attribuzione.
Infine, al termine della procedura d’esame, ci sarà la pubblicazione dei risultati finali. Che però è già nota. Dopo la riunione plenaria, preliminare all’inizio della Maturità, il presidente della commissione, oltre a dare notizia del calendario dei colloqui, ha comunicato anche le date di pubblicazione degli esiti. Anche questi verranno affissi nelle bacheche di istituto e caricati sul registro elettronico.
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