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Torino, voti stellari per l'eroina anti-Dad: ad Anita una pagella piena di 9 e 10

La protesta della ragazzina, che per settimane ha studiato fuori dalla sua scuola per chiedere il ritorno in classe, non ha penalizzato la resa scolastica. La preside: "E' sempre stata un'ottima studentessa"

"La Dad non è scuola": alunni protestano studiando in strada a Torino

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Gli studenti della scuola media Calvino e del liceo Gioberti protestano contro la didattica a distanza seguendo le lezioni davanti agli ingressi degli istituti a Torino
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Gli studenti della scuola media Calvino e del liceo Gioberti protestano contro la didattica a distanza seguendo le lezioni davanti agli ingressi degli istituti a Torino
Sedute al banco in strada, fuori dalla scuola, per protestare contro la didattica a distanza. Lisa e Anita, due studentesse della media Italo Calvino di via Sant'Ottavio, a Torino, hanno deciso di manifestare così il proprio disappunto per la decisione di chiudere le scuole dalla seconda media. Mascherina sul volto, sul banco con libri e quaderni hanno anche un tablet da cui seguono la lezione. "La scuola è il posto più sicuro, vogliamo tornare in aula - dicono - S'impara di più a guardare i professori negli occhi che in uno schermo al computer". "I professori sanno che siamo qua e ci appoggiano - aggiungono le due ragazze - anche perché ci hanno insegnato a credere nei nostri sogni". Anche di fronte allo storico liceo classico Gioberti, accanto alla media Calvino, c'è chi studia con il pc fuori dal portone chiuso. Tra questi c'è Maya, studentessa del terzo anno. "La dad non è scuola. Molti non hanno neanche gli strumenti per seguire le lezioni da casa - dice - E poi manca la socialità". All'appello degli studenti ha risposto il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina che ha affermato: "Sto facendo tutto il possibile per tenere le scuole aperte e permettere anche ai più grandi di rientrare, tenendo conto della situazione epidemiologica".

Nei lunghi mesi delle lezioni a distanza lei era diventata l'eroina anti-Dad. E adesso la scuola le consegna una pagella piena di 9 e 10. Anita Iacovelli, la studentessa di Torino che tutti i giorni si piazzava fuori dalla sua scuola media per chiedere di tornare in classe, a lezione in presenza, ha ricevuto una pagella di fine anno in cui c'è un solo voto sotto la media, ed è un 8.

La protesta della ragazzina - La ragazza aveva dato vita alla sua protesta il 6 novembre, scrive la "Stampa", mettendosi con i suoi libri e quaderni fuori dalla scuola per chiedere la fine della Dad. Ma tutto questo non ha influito sulla sua resa scolastica. "Anita è sempre stata un'ottima studentessa", dice la preside Lorenza Patriarca. E sul 9 di educazione civica (perché non 10, vista anche la sua attenzione al tema delle lezioni a casa?), la preside replica: "Un tempo l'educazione era un giudizio, il 9 e il 10 rappresentano oggi la stessa valutazione". 

Voti molto alti - In ogni caso, il suo impegno per un ritorno degli studenti alla didattica in classe e il suo attivismo non ha pesato minimamente sul rendimento a scuola, rimasto su standard molto alti. Nessuna distrazione, nessuna penalizzazione. E il risultato finale è stato ottimo. 

Il "bando" da parte della sua scuola - La vicenda di Anita d'altra parte era stata costellata di episodi contrastanti. Se molti avevano appoggiato la sua costanza nel presentarsi ogni giorno a scuola con pc, banco, sedia, libri, oltre alle coperte e ai guanti per resistere al freddo durante l'inverno, c'erano state anche diverse manifestazioni polemiche, con la ragazza accusata di violare "una norma pensata per proteggere tutti e che funziona solo e nella misura in cui tutti la rispettano". Parole con cui proprio la sua scuola, il 19 novembre, aveva stigmatizzato la protesta di Anita. 

"La scuola deve essere una priorità" - La ragazza però non si era arresa e ogni giorno lanciava il suo messaggio, arrivato fino al Parlamento: la scuola deve essere una priorità. Molti altri ragazzi avevano seguito il suo esempio, andando a fare lezione fuori dai loro istituti per chiedere il rientro in aula. D'altra parte, Anita non si è limitata a contrastare la Dad, ma ha messo in luce anche le forti carenze del mondo della scuola. "La pandemia - ha detto - ha fatto emergere problemi che c'erano già. E se non cambia niente continueranno ad esserci". 

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