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Istat, sale la pressione fiscale: nel 2019 è al 42,4% | Pil rallenta a +0,3%

Netto miglioramento del rapporto deficit-Pil nel 2019 rispetto all'anno precedente: è al -1,6%. Reddito famiglie +1%, potere d'acquisto +0,5%

Nel 2019 le entrate totali delle amministrazioni pubbliche sono aumentate del 2,9% rispetto all'anno precedente, con un'incidenza sul Pil pari al 47,0%. E' quanto afferma l'Istat precisando che la pressione fiscale complessiva è risultata pari al 42,4%, in aumento rispetto al 41,8% dell'anno precedente. "Netto miglioramento" del rapporto deficit-Pil, pari a -1,6% rispetto al -2,2% nel 2018.

Rallenta la crescita Nel 2019 il tasso di crescita del Pil in volume è pari allo 0,3%, con una revisione nulla rispetto alla stima di marzo. Si tratta della crescita più bassa dal 2014, quando si era registrato un Pil stazionario. "La stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il significativo rallentamento della crescita dell'economia nel 2019", commenta l'Istat. Nel 2018 il Pil in volume è cresciuto dello 0,9%, con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di marzo.

Sale il reddito delle famiglie Cresce il reddito disponibile delle famiglie. Lo scorso anno infatti, segnala l'Istat, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato una crescita dell'1% in valore e dello 0,5% in termini di potere d'acquisto. Poiché il valore dei consumi privati è aumentato dell'1%, la propensione al risparmio delle famiglie è rimasta stabile all'8,1%.

Export beni e servizi +1%, import -0,6% Nel 2019 gli investimenti fissi lordi in Italia sono cresciuti in volume dell'1,6%, i consumi finali nazionali dello 0,3%, le esportazioni di beni e servizi dell'1, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,6%. Il valore aggiunto in volume, spiega l'istituto di statistica, è cresciuto dell'1,8% nelle costruzioni e dello 0,5% nel settore dei servizi ed è diminuito dell'1,7% nel settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e dello 0,7% nell'industria in senso stretto. Per l'insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 41,8% e il tasso di investimento al 21,6%.

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