Cruise 2020, nessun uomo è un’isola: la lezione di Armani da Tokyo
Una forte affinità culturale, un insieme di valori condivisi e l’eterno dialogo tra maschile e femminile
Dice di non averla disegnata pensando al Giappone ma, una volta lì, ha capito che la sua collezione ne era l’emblema, rappresentando perfettamente la bellezza della donna giapponese. Giorgio Armani ha presentato a Tokyo la linea Cruise 2020, in occasione della riapertura della sua Ginza Tower, divenuta un importante punto di riferimento architettonico in città: casa, museo, atelier, boutique e ristorante, il tutto distribuito su undici piani progettati da Massimiliano Fuksas.
Cruise 2020, nessun uomo è un’isola: la lezione di Armani da Tokyo
LE AFFINITÀ ELETTIVE – Un’affinità, quella di Armani con il mondo nipponico, che è in primo luogo culturale. Oltre all’amore per una
linearità essenziale e vibrante, ad avvicinare lo stilista al Giappone è anche un insieme di valori condivisi, come il rispetto della tradizione che si unisce alla modernità. I colori della collezione
Cruise 2020 muovono dai neutri al marrone (“sarà il mio nuovo grigio”, ha spiegato), al blu, per accendersi nel rosso intenso. Giacche e spolverini accarezzano il busto femminile, fluendo dalle spalle segnate. Giochi di bretelle, sovrapposte a piccoli cappotti come chiusure, sottolineano l’
eterno dialogo tra maschile e femminile.
ASPETTANDO MILANO – La collezione maschile (un prologo di quello che vedremo a Milano il prossimo giugno) vede
un gioco di alternanza tra la formalità morbida degli abiti doppiopetto e l’informalità gentile delle giacche di maglia, dei caban e degli spolverini dai volumi sciolti. La pelle è un tocco forte e sensuale negli aviator accostati al busto, nei blazer doppiopetto di
suede, nei caban doppiopetto dal collo sciallato. La
palette vede protagonista il cioccolato e i neutri, con tocchi delicati di azzurro e sabbia e note decise di rosso e bluette.