Il presidente dell'ordine biologi è no vax, i professori bloccano esami di Stato a Pavia
Fermate tutte le commissioni d'esame per protesta contro Vincenzo D'Anna. Il quale replica spiegando che l'ente "non ha mai sostenuto campagne contro la pratica vaccinale"
Clamorosa decisione all'Università di Pavia dove i professori del dipartimento di Biologia hanno bloccato tutti gli esami di Stato per protestare contro le posizioni no-vax espresse dall'Ordine Nazionale. In particolare il presidente Vincenzo D'Anna ha finanziato le analisi dell'associazione Corvelva con l'obiettivo di dimostrare che i vaccini non sono sicuri. I prof si asterranno dalle commissioni d'esame per l'abilitazione alla professione.
La decisione è stata presa dal dipartimento di biologia dell'Università con una delibera che prevede l'astensione dei professori dell'ateneo dall'esame di Stato a Pavia. La notizia è stata data dall'Udu, il sindacato degli studenti, ed è confermata anche dall'ufficio stampa dell'università.
"Dopo il finanziamento da parte dell'Ordine Nazionale dei Biologi all'associazione veneta Corvelva, il cui obiettivo è dimostrare che i vaccini non sono sicuri, i docenti del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie di Pavia hanno deliberato di non essere più disponibili a formare le commissioni dell'esame di stato per l'abilitazione alla professione di biologo - scrive l'Udu di Pavia -, fino a quando la direzione dell'Ordine manterrà le attuali posizioni sulla presunta pericolosità dei vaccini, più volte smentita dalla comunità scientifica".
D'accordo con la protesta anche Carlo Alberto Redi, decano del dipartimento di Biologia e uno dei più importanti genetisti italiani. "E' una forma di protesta che condivido pienamente - afferma -, l'Ordine Nazionale sta facendo delle scelte che non suonano scientifiche. E' giusto boicottare gli esami, spero che l'esempio venga seguito dalla comunità scientifica".
Il presidente dell'Ordine dei biologi, da parte sua, sottolinea che, da parte dell'istituzione, "nessuna attività è stata mai svolta contro la pratica vaccinale e contro la legge che la rende obbligatoria". E spiega che "un Ordine che rappresenta oltre 15mila ricercatori, docenti universitari ed iscritti impegnati nella continua applicazione del metodo scientifico non può che essere convinto della validità e dell'efficacia della terapia. Pertanto risultano forzate tutte le iniziative di protesta che si basano sul falso assunto che l'Ordine stia sostenendo campagne No Vax o che abbia indetto manifestazioni contro la pratica vaccinale".