Migranti, la Sea Watch in acque italiane | Toninelli: "Ci può pensare l'Olanda"
La guardia costiera consente l'accesso "per garantire la sicurezza dei profughi". Di Maio: "Convocherò l'ambasciatore olandese". Minniti: "Un grande Paese accoglie 47 profughi"
La nave Sea Watch è entrata nelle acque territoriali italiane ed è ancorata a un miglio dalle coste di Siracusa. Lo ha riferito la guardia costiera, precisando che l'ingresso è stato consentito a causa del maltempo. L'obiettivo è garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da sette giorni, e della stessa imbarcazione. La Sea Watch è affiancata da motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza.
Toninelli: "Ci pensi l'Olanda" - Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, suggerisce che ai 47 profughi pensi l'Olanda. "Io fornisco anche un'alternativa - dice a margine della commemorazione delle vittime della tragedia ferroviaria di Pioltello -: siccome sulla Se Watch c'è una bandiera olandese che sventola e siccome mi pare che gli olandesi non abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti".
Il ministro aggiunge poi: "Devo ancora vedere il dossier. Certamente l'Italia non ha mai coordinato i soccorsi, li hanno fatti loro che, come si era già capito, purtroppo non hanno rispettato la legge del mare. Avrebbero dovuto attendere la guardia costiera libica, perché tutto è avvenuto nel mare libico. Siccome se ne sono andati, a questo punto direi che, come dice bene Luigi Di Maio, si dirigano verso la Francia, verso Marsiglia. L'Olanda è giusto che dica qualche cosa, ma in primis dovrebbe essere Macron a dire 'venite dalla mia parte'".
Salvini invia una lettera all'Olanda: "Si occupi della Sea Watch" - Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha inviato fa una lettera al governo olandese in cui "viene ufficialmente e formalmente incaricato di occuparsi dell'imbarcazione che batte bandiera olandese e degli occupanti presenti a bordo".
Di Maio: "Diamo supporto medico, ora convocare l'ambasciatore olandese" - Lo stesso Di Maio ha poi postato su Instagram una foto della Sea Watch che "batte bandiera olandese" precisando di ritenere opportuno "convocare l'ambasciatore olandese e chiedergli che intenzioni abbia il suo governo".
Visualizza questo post su InstagramLa nave Ong Sea Watch 3 avrà dal governo italiano supporto medico e sanitario qualora ne avesse necessità, ma la invito ancora a puntare la prua verso Marsiglia. Questa nave, come vedete in foto, batte bandiera olandese e si trova ora a pochi chilometri dalle coste italiane. Per questo ritengo opportuno convocare immediatamente l'ambasciatore olandese e chiedergli che intenzioni abbia il suo governo. Chiederanno, assieme a noi, alla Sea Watch 3 di andare a Marsiglia o li faranno sbarcare a Rotterdam? Noi siamo disposti alla massima collaborazione, ma la nostra linea sulle Ong non cambia. Un post condiviso da Luigi Di Maio (@luigi.di.maio) in data: Gen 25, 2019 at 1:10 PST
Minniti: "Nessuna emergenza, un grande Paese può accogliere 47 persone" - Sul caso interviene anche l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, che afferma: "Non c'è nessuna emergenza. Sono 47 migranti, un grande Paese si fa carico di 47 migranti. Dimostra umanità".
Ue: "La priorità è la sicurezza dei migranti" - "Seguiamo la situazione da vicino, la nostra posizione è molto chiara: la sicurezza delle persone a bordo è la prima preoccupazione, quello che è necessario nel Mediterraneo sono disposizioni prevedibili per assicurare che gli sbarchi possano avvenire in sicurezza", ha detto il portavoce del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker.
A un miglio da Siracusa - Alla nave intanto è "stato assegnato un punto di fonda a largo delle coste di Siracusa (a 1 miglio - 2 km - a Nord di punta Maglisi), per garantire la sicurezza dell'unità e delle persone a bordo" in seguito alle condizioni meteo in ulteriore peggioramento, come dice la guardia costiera.
Sea Watch chiede un "place of safety" - Ma la ong su Twitter precisa che le è stato assegnato un "posto di fonda" invece di un "place of safety", il "luogo sicuro previsto dalle procedure per lo sbarco di persone soccorse in mare. Ed è quello che Sea Watch chiede.
Napoli: "Il nostro porto è disponibile" - Interviene il Comune di Napoli, che al comandante della nave ribadisce la disponibilità del porto della città. "Le notizie che ci arrivano dai mezzi di informazione, anche in questi minuti nei quali le scriviamo, - si legge - confermano che la sua nave, che di nuovo e meritoriamente ha salvato altre vite umane a poche ore dalla tragica morte di oltre cento persone che inseguivano il desiderio di una vita almeno decente, si trova in forte difficoltà per le condizioni del mare e per le precarie condizioni a bordo. Le confermiamo che se lei deciderà di dirigere la prua verso Napoli troverà un porto aperto". Nella comunicazione l'amministrazione specifica che "nessun atto di chiusura dei porti è mai stato emanato, che le autorità portuali sono sempre pronte ad accogliere le legittime richieste di chi chiede ospitalità".
Il sindaco di Siracusa: "Pronti a prestare assistenza" - Il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha dichiarato che "per l'assistenza a queste persone Siracusa è pronta e disponibile. E' chiaro che l'autorizzazione all'attracco non viene data dal sindaco".
Profughi soccorsi il 19 gennaio in acque libiche - La guardia costiera ricorda poi che "nella mattinata dello scorso 19 gennaio la nave Sea Watch 3 procedeva al soccorso, in area Sar di responsabilità libica, di 47 migranti su un'unità in difficoltà. Terminate le operazioni di soccorso, senza il coordinamento dell'autorità Sar competente, l'unità, a causa delle condizioni metereologiche in peggioramento, inizialmente procedeva nella navigazione verso Lampedusa e successivamente verso la Sicilia orientale per trovare riparo".