S&P conferma rating Italia ma taglia l'outlook: "Cambiare la legge Fornero minaccia i conti pubblici"

Per l'agenzia le stime del Pil da parte del governo sono "ottimiste". Di Maio: "Andiamo avanti". Salvini: "Film già visto, le banche non salteranno"

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L'agenzia Standard and Poor's conferma il rating dell'Italia a BBB ma taglia l'outlook (previsioni): da stabile a negativo, preludio di possibili declassamenti. Il 20 ottobre Moody's aveva abbassato il rating a Baa3 da Baa2 ma con outlook stabile. "Il piano economico del governo - scrive S&P - rischia di indebolire la performance di crescita". Per l'agenzia il cambiamento della legge Fornero "minaccia i conti pubblici". Di Maio: "Andiamo avanti".

La manovra "rappresenta un'inversione" rispetto al precedente consolidamento di bilancio e in parte torna indietro sulla precedente riforma delle pensioni. Standard & Poor's "non si aspetta più" che il debito italiano rispetto al Pil continui a calare. Per l'agenzia di rating il piano del governo si base su stime del Pil ottimiste.

"Il cambiamento della legge Fornero minaccia i conti pubblici"- Il governo italiano ha deciso di annullare in parte la legge Fornero: dato l'importante cambiamento demografico in corso in Italia, "la misura del governo, se attuata in pieno, invertirà i guadagni della precedente riforma e minaccia la sostenibilità di lungo termine dei conti pubblici".

Stime di crescita al ribasso - Standard & Poors' rivede al ribasso le stime di crescita all'1,1% nel 2019, all'1% nel 2020 e allo 0,9% nel 2021, precisando che in precedenza aveva previsto una crescita dell'1,4% per tutti e due gli anni. L'aumento dei rendimenti sui Titoli di stato italiani, inoltre, ha effetti negativi sull'accesso delle banche ai finanziamenti sul mercato dei capitali. "Un ulteriore aumento dei rendimenti potrebbe ridurre la capacità delle banche di finanziare l'economia", afferma Standard & Poor's.

"Dalle misure del governo incertezza, ma nessun dubbi sull'euro" - "La nuova coalizione ha preso misure che riteniamo aumentino sostanzialmente l'incertezza politica, i piani del governo hanno portato a un confronto con le istituzioni interne ed europee". Standard and Poor's specifica però di non attendersi che il governo metterà in dubbio l'appartenenza italiana all'area euro.

L'Italia resta quindi due gradini al di sopra del temuto "speculative grade", comunemente chiamato " junk" ( spazzatura). La decisione tuttavia risulta meno grave di quanto si sarebbe potuto temere: diversi osservatori non escludevano, infatti, che l'agenzia avrebbe proceduto immediatamente a un declassamento di rating.

Di Maio: "Rating confermato, andiamo avanti" - "Le agenzie di rating non misurano il benessere dei cittadini di un Paese, ma chi aspettava Standard&Poor's per continuare a remare contro il governo ha avuto una brutta sorpresa: il rating dell'Italia è stato confermato. Andiamo avanti! Il cambiamento sta arrivando". Così il vicepremier Luigi Di Maio.

Salvini: "Film già visto, non saltano le banche" - "E' un film già visto. Le agenzie di rating non si sono accorte della crisi mondiale? In Italia non saltano né banche né imprese", è il commento del ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Conte: "Giudizio in linea con la solidità economica dell'Italia" - "S&P lascia invariato il suo rating. Riteniamo che questo giudizio sia corretto alla luce della solidità economica del Paese: l'Italia è la 7a potenza industriale al mondo e la 2a manifattura Ue - ha dichiarato il premier Giuseppe Conte - . La competitività delle imprese ci permette di avere un surplus commerciale consistente e il risparmio delle famiglie è solido. Sulla decisione di portare in negativo l'outlook e su alcuni giudizi negativi sulla manovra economica, siamo fiduciosi che mercati e istituzioni internazionali comprenderanno la bontà delle nostre misure".