Salvini: flat tax ci sarà, faremo in piccolo come Trump

Di Maio: "No a strappi con Bruxelles, aumento dell'Iva? Una fake news"

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"La flat tax verrà fatta: c'è nel contratto di Governo, vogliamo fare in piccolo quello che ha fatto Trump in America. Non lo facciamo in sei mesi" ma la strada è questa. Così Matteo Salvini che, parlando poi del limite all'uso dei contanti, ha sottolineato che "fa andare a comprare merce da un'altra parte. Io - ha aggiunto - voglio avere fiducia negli italiani: io abbasso le tasse ma se continui a evadere faccio come in America".

Salvini: "Faremo per il fisco quello che abbiamo fatto per l'immigrazione" - "Vogliamo fare per il fisco quello che abbiamo fatto per l'immigrazione. Vogliamo cominciare a smontare pezzo per pezzo la Legge Fornero: nessuno ha la bacchetta magica ma abbiamo cominciato", ha proseguito Salvini, intervenendo alla Festa della Lega Romagna. "Il prossimo obiettivo è cancellare spesometri e redditometri che ti fanno perdere tempo invece di stare dietro ai clienti e occuparti del tuo lavoro".

Guardando al Decreto Dignità e alla non reintroduzione dell'articolo 18, Salvini ha definito questo articolo dello Statuto dei Lavoratori come "solo un vincolo per dare lavoro agli avvocati e ai sindacati".

Di Maio: "No a strappi con Bruxelles, ma avanti su flat tax e reddito di cittadinanza" - Nella mattinata di sabato era stato Luigi Di Maio a parlare di tasse, tracciando alcuni punti fermi nell'azione dell'esecutivo in vista della prossima legge di Bilancio. Una manovra che, a detta di Salvini e Di Maio, dovrà contenere, sia la flat tax sia il reddito di cittadinanza. O perlomeno i primi tasselli di entrambe le misure simbolo del contratto gialloverde. Tassazione e povertà, ha ribadito il leader M5S, sono le due "emergenze" su cui bisogna intervenire subito, dopo aver portato a casa l'intervento su un'altra emergenza, quella del precariato, con il decreto Dignità.

"Abbiamo in mente un progetto ambizioso di legge di Bilancio", ha detto Di Maio, assicurando allo stesso tempo che "non ci saranno strappi" con Bruxelles ma "un dialogo decisivo e sincero" per ottenere quei margini di manovra imprescindibili per far fronte alla lista delle priorità. Prima fra tutte quella di sterilizzare gli aumenti dell'Iva per 12,4 miliardi.

Clausole di salvaguardia, aumento dell'Iva e "fake news" - Ad oggi le clausole di salvaguardia prevedono dal primo gennaio del 2019 il passaggio dell'aliquota ordinaria dal 22% al 24,2% e di quella ridotta al 10% al all'11,5%. E una delle ipotesi sul tavolo, che Di Maio ha però definito "fake news", potrebbe essere appunto quella di lasciare aumentare l'imposta sul valore aggiunto, anche se solo parzialmente, per convogliare parte di quelle risorse in altre misure pro-crescita.

"Nulla è ancora deciso" trapela nella maggioranza. Anche perché ci sono altre voci allo studio, a partire dalla pace fiscale, che si scontra però con il rischio di sovrapporsi a rottamazione e rottamazione bis ancora in corso, o da una prima revisione degli sconti fiscali, finora sempre rinviata. La sola indiscrezione di stampa ha però già fatto infuriare i commercianti, con l'altolà di Confcommercio "ad ogni ipotesi di scambio" Iva-tasse dirette. Si tratterebbe, è andata subito all'attacco anche Forza Italia, "di una presa in giro", una "farsa".