Flat tax e reddito di cittadinanza, Tria prova a fissare i paletti per Salvini e Di Maio

Il premier Conte ha chiesto di valutare le priorità, dato che il Pil è in netto rallentamento. Il leader leghista: non vogliamo cambiare tutto in quattro mesi. Il ministro del Lavoro: nessuno strappo con l'Ue

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La flat tax e il reddito di cittadinanza, se introdotte gradualmente, sono compatibili con la situazione dei conti pubblici e compariranno già nel 2019. E' l'accordo raggiunto durante il primo vertice di governo in vista della legge di Bilancio, durante il quale il premier Giuseppe Conte ha chiesto ai suoi ministri di valutare le priorità, dato che il Pil, in netto rallentamento, non aiuta la crescita a irrobustirsi.

Per rendere l'Italia più competitiva, quindi, secondo l'esecutivo, bisogna iniziare subito ad attuare i due capisaldi del contratto di governo, pur restando all'interno dei margini che il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha più volte indicato: il debito deve comunque continuare a scendere e il deficit strutturale non deve peggiorare.

Al primo incontro, quindi, Tria ha illustrato lo stato della finanza pubblica, che registra un calo dei ritmi di crescita. Così il Pil, a fine anno, si posizionerà sicuramente al di sotto dell'1,5% indicato dal precedente governo nel Def di aprile, anche se la contrazione (che potrebbe portare la crescita annua all'1,1%) potrebbe essere inferiore al mezzo punto ipotizzato nei giorni scorsi se proseguirà il recupero della produzione industriale.

Per sostenere l'economia, e per riconquistare fiducia, quindi, secondo il governo è quindi d'obbligo mettere in campo nuove riforme, a partire dall'alleggerimento del carico fiscale (che dovrebbe iniziare dai commercianti, con l'ampliamento della platea del vecchio regime forfetario al 15%) e dal sostegno al reddito nella fase di reinserimento nel mondo del lavoro. Misure che, però, andranno "ben calibrate in gradualità e intensità", trovando il giusto bilanciamento tra rispetto delle promesse elettorali e risanamento dei conti.

Per farlo, dunque, sarà fondamentale ottenere da Bruxelles nuovi margini sul deficit: l'obiettivo già annunciato da Tria è quello di allentare l'aggiustamento altrimenti "troppo drastico" previsto per il prossimo anno, spostando almeno di un anno il pareggio di bilancio ora previsto per il 2020 ma senza peggiorare il saldo strutturale. E intervenendo sul deficit si potrebbero ricavare circa 10 miliardi, che però servirebbero già da soli per sterilizzare gli aumenti dell'Iva per 12,4 miliardi.

Salvini al Foglio: "Non vogliamo cambiare tutto subito" - "Per carità, nessuno pretende di cambiare il mondo in quattro mesi. Dovrà esserci un avvio, un inizio, di tutte queste cose". Cosi' risponde il vicepremier Matteo Salvini in una intervista al quotidiano Il Foglio a proposito della legge di Bilancio che possa includere flat tax, reddito di cittadinanza e abolizione della Fornero. "C'è un governo con un arco temporale di cinque anni. E` chiaro che la manovra di autunno dovrà mandare segnali di rottura rispetto al passato", aggiunge sottolineando di voler "mantenere i conti in ordine ma scommettiamo sulla crescita del Paese. Faremo il possibile per rispettare tutti i parametri, numeri e numeretti".

Di Maio: "Nessuno strappo con l'Unione europea" - "Venerdì abbiamo fatto il primo incontro con il presidente del Consiglio Conte e il ministro Tria per coordinare le prossime politiche pubbliche, non c'è bisogno di nessuno strappo con l'Unione europea ma un dialogo decisivo e sincero per riuscire ad ottenere delle cose". Lo afferma il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio. "Abbiamo in mente un progetto ambizioso di legge di bilancio con cui porteremo avanti tutte le politiche di dialogo con l'Ue sia tutte le politiche di spending review e di riorganizzazione della spesa pubblica".