Migranti, la Ue: "L'Italia ha ragione a chiedere un cambiamento" | Conte parteciperà al vertice di Bruxelles

La Commissione europea sta lavorando a una misura per gestire gli sbarchi a livello regionale. Il premier: "La bozza del testo sarà accantonata, domenica si parlerà delle proposte italiane"

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Sul fronte migratorio, l'Italia ha fatto un gran lavoro e "ha ragione a chiedere un cambiamento". A chiarirlo è il commissario europeo alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, spiegando che la Commissione Ue sta lavorando a una proposta per gestire gli sbarchi a livello regionale. "La cancelliera Merkel mi ha confermato che la bozza della dichiarazione del vertice di domenica sarà accantonata, si parlerà della proposta italiana", ha affermato il premier Giuseppe Conte, confermando la sua presenza a Bruxelles.

Durante un colloquio telefonico col presidente del Consiglio, la Merkel si era detta "preoccupata" della possibilità che Conte non partecipasse al pre-vertice di domenica a Bruxelles sul tema immigrazione. "Le ho confermato che per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato", ha sottolineato il premier.

"La cancelliera ha però chiarito che c'è stata un'incomprensione: la bozza di testo diffusa mercoledì verrà accantonata e si discuterà delle proposte avanzate da diversi Stati, compresa l'Italia. L'incontro non si concluderà con un testo scritto, ma solo con un report delle questioni affrontate e sulle quali continueremo a discutere al Consiglio europeo della prossima settimana. Nessuno può pensare di prescindere dalle nostre posizioni".

La Ue: "La bozza è solo un documento per la discussione" - Bruxelles ha poi ricordato che "nel quadro dell'attuale regolamento di Dublino, gli Stati possono concludere accordi amministrativi per accelerare il trasferimento dei richiedenti asilo al Paese responsabile". Questo principio, ha specificato Avramopoulos, è contenuto nella "bozza della dichiarazione di domenica", ma si tratta "soltanto una bozza per la discussione. Le decisioni verranno prese al vertice dei leader europei della settimana prossima". Il commissario Ue ha poi sottolineato più volte come la riunione informale di domenica avrà solo scopo di "consultazione".

"Il documento sarà riequilibrato" - Sempre in riferimento alla bozza della dichiarazione di domenica, Avramopoulos ha annunciato che il documento sarà riequilibrato prima del vertice, si tratta solo di una bozza per la discussione". "Condividiamo la preoccupazione di Italia, Grecia e Malta" sulla proposta che riguarda i movimenti secondari dei migranti, ha proseguito.

"Nessuno vuole gli sbarchi, ma non ci sono proposte" - "Al momento non c'è alcun Paese", ha osservato Avramopouolos, ad aver espresso la volontà di partecipare agli schemi regionali per gli sbarchi dei migranti salvati in mare, perché tutto "deve essere ancora discusso e una proposta ufficiale e concreta deve ancora essere messa sul tavolo".

"No a una Guantanamo bay per i migranti" - Il commissario europeo si è poi detto "contrario a una Guantanamo bay per i migranti", riferendosi alla struttura carceraria americana divenuta tristemente celebre per le torture inflitte ai detenuti. "Questo è contrario ai nostri valori ed è fuori discussione. La nostra proposta sugli schemi regionali di sbarco per i migranti salvati in mare nei Paesi terzi non ha niente a che fare con questo. Diritti umani e Convenzione di Ginevra sono la guida della nostra proposta", ha aggiunto.

"La gestione delle migrazioni mette a rischio il progetto Ue" - "Pensavamo che a mettere a rischio il progetto europeo sarebbe stata la crisi economica, invece è la gestione dei flussi migratori e su questo argomento molti movimenti populisti in Europa hanno investito, per garantirsi la loro esistenza in futuro, ma questo approccio miope non ci porta a niente. Non dobbiamo permettere all'Europa di retrocedere", ha affermato ancora Avramopoulos. "Sono ottimista sul fatto che si possa raggiungere un accordo su Dublino entro l'anno, ma se non troviamo una via d'uscita, entreremo in un'area di enormi difficoltà, che potrebbe minare il progetto europeo e soprattutto l'area Schengen", ha concluso.

Asse Visegrad-Vienna: "Insieme per la protezione delle frontiere" - C'è accordo fra i Paesi Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria) e Austria sul fatto che "l'Europa deve essere in grado di proteggere le sue frontiere e deve poter garantire sicurezza ai suoi cittadini". Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, aggiungendo: "Speriamo che dopo il semestre di presidenza austriaca, l'Europa sia più forte, una comunità più equa di quello che è oggi". "Ci sono anche temi in cui non vediamo consenso con Vienna - ha però precisato Orban - come ad esempio le quote. Ma adesso non vogliamo forzare su questo argomento, vogliamo sottolineare invece i punti di assenso". Intanto i Paesi Visegrad hanno annunciato che boicotteranno il minivertice di domenica a Bruxelles.