Migranti, Salvini: "La nave Aquarius approdi a Malta, non in Italia" | La replica de La Valletta: "Non spetta a noi"

Il ministro dell'Interno invia una lettera urgente alle autorità maltesi: "Il vostro è il porto più sicuro". De Magistris: "Imbarcazione venga a Napoli" A bordo si trovano oltre 600 profughi

ansa

La nave Aquarius con a bordo 629 migranti deve approdare a Malta perché è quello il "porto sicuro" più vicino al luogo dove si trova l'imbarcazione, che il ministro Salvini non ha autorizzato a sbarcare in Italia. Così il governo italiano ha richiesto alle autorità maltesi di farsi carico del caso della nave dell'Ong Sos Mediterranee, che vaga nel Mediterraneo in attesa di sapere dove portare il proprio carico di disperati.

Botta e risposta Italia-Malta - Malta "non può continuare a voltarsi dall'altra parte", scrivono in un comunicato congiunto i ministri Salvini e il pentastellato Toninelli, delle Infrastrutture, da cui dipende la Guardia costiera. Ma La Valletta si smarca: "Il nostro governo non è né l'autorità che coordina né ha competenza sul caso" dell'Aquarius, ha detto un portavoce del governo locale. "Il salvataggio è stato coordinato da Roma".

Conte: "Da Malta indisponibilità, Italia totalmente sola" - Il caso diventa il centro di un vertice a Palazzo Chigi con Conte, Salvini, Di Maio e Giorgetti, al termine del quale il premier fa sapere di aver parlato personalmente con il suo omologo maltese, ma senza ottenere i risultati sperati. "Ho chiesto al premier maltese che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà che si trovano sull'Aquarius. Muscat non ha assicurato però alcun intervento", ha spiegato infatti Conte, sottolineando che "si conferma l'ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell'Europa, a intervenire e a farsi carico dell'emergenza". Il presidente del Consiglio ha quindi fatto sapere di aver disposto l'invio di due motovedette con medici a bordo pronti a intervenire al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell'Aquarius che dovessero averne necessità".

"L'Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l'emergenza immigrazione. Il problema è stato da me posto anche nel corso del G7 a tutti i partner europei in questi ultimi giorni dove ho anticipato che i flussi migratori devono essere gestiti in maniera condivisa anche per ciò che riguarda tutte le iniziative volte a prevenire le partenza. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato", ha quindi concluso Conte.

Il braccio di ferro tra Roma e La Valletta, Salvini e l'hashtag #chiudiamoiporti - Siamo quindi a un giro di vite nel braccio di ferro tra Italia e Malta. Già sabato si erano viste le prime avvisaglie, quando La Valletta aveva impedito l'ingresso in porto della nave Seefuchs, in difficoltà e con 126 migranti, poi inevitabilmente approdata in Italia, a Pozzallo. "Malta non può dire di no a qualsiasi richiesta di intervento", aveva attaccato Salvini, che in questi giorni di campagna elettorale è stato veemente: "Dopo sette anni di buonismo, ora basta. Vogliamo ridurre gli sbarchi e aumentare le espulsioni". Domenica, in vari post accompagnati dall'hashtag #chiudiamoiporti, diventato trendtopic, il responsabile del Viminale ha rivendicato la linea della fermezza.

E su Facebook ha scritto: "Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c'è Malta che non accoglie nessuno, c'è la Francia che respinge alla frontiera, c'è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l'Europa che si fa gli affari suoi. Da oggi anche l'Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell'immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia".

Salvini-Toninelli: "Malta non può girarsi sempre dall'altra parte" - In serata, poi, in un comunicato congiunto, Salvini e Toninelli hanno attaccato Malta in modo frontale. "L'isola non può continuare a voltarsi dall'altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati. Il Mediterraneo è il mare di tutti i Paesi che vi si affacciano e non si può immaginare che l'Italia continui ad affrontare questo fenomeno gigantesco in solitudine. Ecco perché chiediamo al governo di La Valletta di accogliere la Aquarius per un primo soccorso ai migranti a bordo. Noi continueremo a salvare vite umane, altri restano nel torto".

Ancora senza meta la nave Aquarius - Nessun accenno, nel comunicato, alla paventata chiusura dei porti italiani, ed anzi l'ultima frase ("noi continueremo a salvare vite...") suggerisce che l'Italia continuerà ad accogliere, se necessario. Sta di fatto, però, che nave Aquarius peregrina ancora nel Mediterraneo "senza nessuna indicazione - dicono da bordo - di dove approdare". Sulla nave di Sos Mediterranee c'è anche il personale di Medici senza frontiere, che sta assistendo i 629 migranti soccorsi in sei operazioni, tra cui una particolarmente complessa, con un gommone che si è rovesciato facendo cadere in mare le 40 persone che lo stipavano. Sull'Aquarius ci sono anche 123 minorenni non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte.

L'ambasciatrice Maltese a Tgcom24: "Non sbarcare a la Valletta? Decisione del capitano" - "Il governo maltese ha dato disponibilità alla nave di sbarcare quando era vicino al porto maltese. Abbiamo dato autorizzazione ma il capitano ha deciso di non approdare a La Valletta a causa delle avverse condizioni atmosferiche". Lo ha detto a Tgcom24 l'ambasciatrice di Malta in Italia, Vanessa Frazier.

De Magistris: "Nave Aquarius venga a Napoli" - "Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli. Noi siamo umani, con un cuore grande. Napoli è pronta, senza soldi a salvare vite umane". Lo scrive in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, facendo riferimento alla mancata autorizzazione di approdare in Italia per la nave Aquarius con a bordo 629 migranti.

Se un Ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte,bambini,anziani,esseri umani,il porto di Napoli è pronto ad accoglierli.Noi siamo umani,con un cuore grande.Napoli è pronta,senza soldi,per salvare vite umane — Luigi de Magistris (@demagistris) 10 giugno 2018

Msf: "Politica Stati non sia sopra le vite delle persone" - Medici senza frontiere "teme che la politica degli Stati europei sia posta al di sopra delle vite delle persone. La priorità deve essere la sicurezza e il benessere di chi è a bordo". E' quanto scrive Msf, il cui personale si trova sulla nave Aquarius, dopo aver ricordato che il ministro Salvini ha dichiarato la chiusura dei porti italiani se Malta dovesse rifiutare lo sbarco di tutte le persone soccorse.

Sami (Unhcr): "Salvare i migranti resti priorità" - "Oltre 750 morti nel Mediterraneo nel 2018: il salvataggio di vite in mare deve restare una priorità assoluta di ogni governo". Lo chiede Carlotta Sami, la portavoce dell'Unchr per i rifugiati per il sud Europa dopo aver appreso della lettera del ministro Matteo Salvini alle autorità di Malta.

Onu: "Trovare rapidamente una soluzione" - Infine è arrivato anche un appello ufficiale da parte dell'Onu. "Stati e attori coinvolti trovino soluzioni rapide che consentano ai migranti e rifugiati dell'Aquarius di essere sbarcati in modo sicuro e rapido. Il rallentamento delle operazioni mette a rischio la salute di centinaia di persone con urgente bisogno di assistenza", si legge infatti in un tweet dall'agenzia Onu per i rifugiati Unhcr in Italia.

Muscat: "Italia viola legge internazionali" - "Siamo preoccupati per la direzione presa dalle autorità italiane sull'Acquarius, che è in alto mare. Vanno manifestamente contro le leggi internazionali e rischiano di creare una situazione pericolosa per tutti coloro che sono coinvolti". Così il premier maltese Joseph Muscat su Twitter.