Scandalo Weinstein, gli uomini si autodenunciano sui social con #Ihave
Un ragazzo confessa: "Ho ferito le donne. Ho violato confini. Ho contribuito alla cultura dello stupro"
La proposta indecente da parte del capo di turno è arrivata a tante donne, non solo attrici di Hollywood, che dopo l'esplosione dello scandalo Weinstein hanno deciso di raccontare la propria personale esperienza di abuso sul posto di lavoro con l'hashtag #metoo. Sui social però, adesso anche gli uomini hanno deciso di prendere la parola e stavolta lo fanno non per difendersi dalle accuse, ma per autodenunciarsi.
Sono decine i tweet e i post Facebook che sotto l'etichetta
#Ihave descrivono l'altra metà del cielo, quella dei "predatori" che adesso pentiti hanno deciso di fare pubblica ammenda. La speranza, in alcuni casi, è di riparare all'umiliazione inflitta a fidanzate, mogli o colleghe, in altre quella di iniziare un percorso di "riabilitazione" verso un rapporto più sano con l'altro sesso.
"Ho ferito le donne. Ho violato confini. Ho contribuito alla cultura dello stupro" scrive un utente Facebook. Fa una confessione più ampia un altro ragazzo: "Ebbene sì, mi è capitato: certo non di usare violenza sessuale nei confronti di una donna, ma di usare una forma di violenza fisica, non grave per fortuna, nel corso di una discussione con lei. Avvenne tempo fa, avevo circa 23 anni, ma mi resi conto che fu un impulso incontrollato e che se fosse stato più violento avrebbe potuto avere conseguenze più serie. Giurai a me stesso che non si sarebbe mai più ripetuto. Violenza mai, nemmeno per gioco".