Coronavirus, AstraZeneca riprende i test sul vaccino a Oxford
La sperimentazione era stata interrotta in seguito all'insorgenza di un'infiammazione spinale in uno dei 50mila volontari
I test clinici del candidato vaccino anti-Covid messo a punto dall'Università di Oxford (che l'azienda farmaceutica AstraZeneca sta sviluppando anche con il contributo dell'Istituto di ricerca Irbm di Pomezia) possono continuare. Il via libera al proseguimento della sperimentazione in Gran Bretagna è stato annunciato dalla stessa AstraZeneca, che ha spiegato di aver avuto l'autorizzazione da tutti gli enti regolatori britannici.
Un annuncio atteso dopo lo scalpore provocato dalla sospensione precauzionale scattata tra l'8 e il 9 settembre in seguito all'insorgenza di un'infiammazione spinale in uno dei 50mila volontari che stanno testando il vaccino.
"Abbiamo ottenuto il via libera in Gran Bretagna", ha detto il colosso farmaceutico. Il comitato indipendente cui sono state affidate le verifiche "ha completato le indagini - ha affermato AstraZeneca - e ha comunicato all'Agenzia del Farmaco che è sicuro e che i test ripartono".
"Il fatto che la commissione scientifica indipendente si sia pronunciata nel giro di 24 ore significa che era evidente e certo che non vi è connessione tra il candidato vaccino Oxford-AstraZeneca e la reazione sospetta verificatasi in un volontario" tra i 50mila che stanno testando il farmaco, ha detto l'ad della Irbm, Piero di Lorenzo.
Un'interruzione, aveva affermato giovedì il dg del gruppo AsrtraZeneca, Pascal Soriot, "non anomala", avanzando anche la possibilità di avere ancora il vaccino prima della fine dell'anno. Bene la ripresa dei test per il ministro della Salute, Roberto Speranza, che aveva già confermato l'investimento dell'Italia sul vaccino, ma che richiama ancora una volta alla prudenza nella fase di convivenza con il virus.
"La ripresa della sperimentazione del vaccino Astrazeneca è una buona notizia. Ma serve ancora tanta prudenza. La scienza è al lavoro per dare al mondo cure e vaccini efficaci e sicuri. Nel frattempo la vera chiave continuano ad essere i comportamenti di ciascuno di noi".
Il vaccino sviluppato da AstraZeneca e dalla British University of Oxford è uno dei progetti occidentali più avanzati. Dopo lo stop, Brasile e India hanno fermato i test. Tra i Paesi che hanno dato l'ok alla sperimentazione di fase 3, l'ultima, per verificarne sicurezza ed efficacia, oltre a Gran Bretagna, Brasile e India, anche Sud Africa e Stati Uniti.
Per il "vaccino Oxford" la Commissione Ue ha firmato un contratto che consente ai Paesi membri di comprare 300 milioni di dosi con l'opzione di altre 100. A livello mondiale, gli ultimi dati Oms parlano di 35 "candidati vaccini" valutati in studi clinici su esseri umani in tutto il mondo. Nove sono già all'ultimo stadio o si stanno preparando per entrarvi.
L'Agenzia europea per i medicinali stima "che potrebbe essere necessario almeno fino all'inizio del 2021 affinché un vaccino contro il Covid-19 sia pronto per l'approvazione e disponibile in quantità sufficienti" per l'uso globale.