Brasile, il presidente Bolsonaro è risultato positivo al Covid-19

Il leader brasiliano, che ha da sempre minimizzato i rischi della malattia, come hanno fatto Donald Trump e Boris Johnson, ha affermato di sentirsi "perfettamente" malgrado la tosse e la febbre

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha riferito di essere risultato positivo al coronavirus. Bolsonaro, che ha compiuto 65 anni a marzo, si è sottoposto al tampone dopo aver accusato febbre ed aver fatto una radiografia ai polmoni. L'agenda del Capo di Stato del Brasile, che ha ripetutamente minimizzato i rischi della malattia, è stata annullata per il resto della settimana.

Bolsonaro ha comunque affermato di sentirsi "perfettamente", malgrado la tosse e qualche linea di febbre. Ad annunciare la sua positività è stato lo stesso presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Ha cancellato il suo programma per la settimana ma al momento "è in buona salute e si trova nella sua residenza", recita una dichiarazione ufficiale. Il presidente, che ha compiuto 65 anni a marzo, aveva dichiarato di avere febbre a 38 gradi e un tasso di ossigenazione del 96% nel sangue, e ha ammesso che stava prendendo idrossiclorochina in via precauzionale.


Negli ultimi mesi Bolsonaro ha più volte minimizzato i rischi del virus, definendolo "poco più di un'influenza", e affermando che non ne sarebbe stato seriamente colpito. Ha anche esortato i governatori regionali ad allentare le misure di quarantena, che, a suo dire, hanno danneggiato l'economia, e ha invitato ad allentare le norme sull'uso delle mascherine facciali. Pochi giorni fa aveva anche pubblicato sui social media delle foto in cui non indossava la mascherina durante un pranzo con l'ambasciatore degli Stati Uniti e diversi ministri che festeggiavano la festa del 4 luglio.


Bolsonaro si è guadagnato valanghe di critiche online per non aver mai fornito il buon esempio, aver sminuito il Covid e violato le regole di distanziamento sociale e le misure di contenimento, ma ora ne paga le conseguenze in prima persona. Il Brasile è il secondo paese più colpito al mondo dalla pandemia, con oltre 65mila morti.