Fase 2, il "difficile" accordo governo-Regioni | Bonaccini: "Le nostre linee guida saranno il riferimento"
Quella con le Regioni si è rivelata una trattativa difficile, ma alla fine conclusa con successo da Palazzo Chigi. "Troppi cavilli rischiavano di affondare l'Italia", ha detto Toti
"Alla fine il risultato è arrivato". Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha commentato l'incontro notturno con il governo che ha chiuso una lunga giornata di confronto e una trattativa non priva di tensioni. L'esecutivo "si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni quale riferimento certo e principale dai cui far discendere i protocolli regionali".
Riaperto il tavolo all'1 di notte - Dopo la conferenza stampa di sabato sera in cui Giuseppe Conte ha illustrato le nuove linee guida per la Fase 2, i governatori, che hanno minacciato di non firmare il Dpcm, sono insorti e l'intero accordo, faticosamente raggiunto, ha rischiato di saltare. E così all'1 di notte è stato riaperto il tavolo tra il governo e le Regioni. Al centro di tutto la modifica dell’articolo 6 e l'adozione delle linee guida: il premier non le aveva allegate al Dpcm e dai presidenti di Regione è arrivato lo stop con un confronto andato avanti tutta la notte. Una vera e propria battaglia su chi deve avere la responsabilità dei protocolli di sicurezza siglati dall’Inail e per cui alla fine è stata raggiunta l’intesa: le linee guida sono state allegate al decreto.
Il confronto urgente - Il confronto urgente era stato "annunciato" su Facebook dal presidente della Liguria Giovanni Toti che, dopo la mezzanotte, aveva spiegato la necessità di ridiscutere alcune questioni: "Le linee guida per la riapertura delle attività commerciali, concordate con le categorie, devono essere chiaramente recepite. Serve un’assunzione di responsabilità e coraggio", ha scritto.
Il premier più "conciliante" - A detta di Toti e dei governatori, "troppi pareri tecnici e troppi cavilli" avrebbero rischiato di "affondare l'Italia". E così il confronto è ripartito per poi terminare attorno alle 3 di notte col definitivo inserimento delle linee guida nel Dpcm. Molti osservatori politici hanno notato così un cambio di rotta nell'atteggiamento del premier, più conciliante non solo con i governatori ma anche con le opposizioni (Conte in conferenza stampa si è mostrato più morbido anche di fronte all'ipotesi che Salvini e Meloni possano scendere in piazza il 2 giugno per manifestare contro il governo).
Regole certe per le attività - "In un'ottica di collaborazione istituzionale si è ricercata e si è trovata una soluzione con l'accordo raggiunto venerdì tra Regioni e governo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare regole certe alle attività che da lunedì potranno riaprire e sicurezza a lavoratori e cittadini", ha detto il presidnete dell'ìEmilia-Romagna Bonaccini. "Il governo si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni quale riferimento certo e principale dai cui far discendere i protocolli regionali. Ciò assicurerà peralto omogeneità e certezza delle norme in tutto il Paese", ha aggiunto.
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