Fase 2, Conte: "Con la riapertura stiamo affrontando un rischio, ma dobbiamo correrlo"
Il premier: "Da lunedì riprende la vita sociale, via le autocertificazioni e all'interno delle regioni ci si potrà spostare dove si vuole"
"Gli sforzi che abbiamo fatto" durante il lockdown "hanno prodotto i risultati attesi". A riferirlo è il premier Giuseppe Conte, che annuncia come ora "siamo in grado di affrontare questa fase 2 con fiducia". Ciononostante serve la consapevolezza che "la curva epidemiologica potrà tornare a salire: stiamo affrontando un rischio ma dobbiamo correrlo. Non possiamo aspettare il vaccino perché altrimenti potremmo non riaprire mai".
"Iniziamo questa Fase 2 con voglia di ricominciare ma con prudenza", ha spiegato il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa al termine della conferenza Stato-Regioni, sottolineando che il governo ha "predisposto un piano di monitoraggio con flussi informativi che arriveranno dalle Regioni e che ci consentirà, in caso di necessità, di intervenire su casi circoscritti e ben mirati".
"Siamo nella condizione di affrontare questa fase due con fiducia ma anche con senso di responsabilità", ha proseguito il premier, evidenziando che "i nostri valori restano la tutela della vita e della salute dei cittadini. Sono principi non negoziabili ma li dobbiamo declinare diversamente in questa fase. Stiamo affrontando questo rischio e dobbiamo accettarlo, altrimenti non potremo mai ripartire. Non ci possiamo permettere di aspettare il momento della scoperta e della distribuzione del vaccino".
"Abbiamo predisposto un piano articolato per la riapertura", ha proseguito il premier, chiarendo che "in questo momento la Lombardia sta affrontando una prova più difficile rispetto alle altre regioni, quindi consiglio a tutti i lombardi di essere particolarmente attenti. Ma in questo momento non abbiamo motivo di dire alla Lombardia che non apre. Perché non è nella fascia che giustifica la chiusura".
Il premier ha quindi ribadito che da lunedì non saranno più necessarie le autocertificazioni per spostarsi "all'interno della regione senza alcuna limitazione. Si potrà andare dove si vuole: nei negozi, in montagna, al mare. E riprende la vita sociale. Rimane il divieto di uscire per chi è positivo al virus e per chi è in quarantena o ha sintomi. Resta il divieto di creare assembramenti. In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro. Raccomandiamo di portare la mascherina, in alcuni casi saràobbligatoria. Da una regione a un'altra ci si può spostare per i motivi già noti. Gli spostamenti interregionali sono limitati fino al 3 giugno. Se i dati continueranno a essere incoraggianti, potremo tornare a muoverci in tutta Italia senza limitazioni". E dal 3 giugno "sarà possibile spostarsi anche tra gli Stati Ue senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. Questo favorirà anche la ripresa del turismo".
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Dal 25 maggio riaprono le palestre e poi, dal 15 giugno "riaprono teatri, cinema, e sarà a disposizione dei nostri bambini un ventaglio di offerte e di attivita' ludico e ricreative. Le regioni potranno ampliare queste misure e nel caso restringerle". Per la ripresa del campionato di calcio, invece, "servono più garanzie, che ora non ci sono"
Dal 18 maggio, intanto, "riapriranno tutte le attività di commercio al dettaglio, tutte le attività di cura della persona, estetisti, parrucchieri, ma anche bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Sempre rispettando le misure e i protocolli di sicurezza". Conte si è detto "consapevole che per alcuni settori riapertura non significherà ripresa economica e rilancio degli affari", ma anche se "il decreto rilancio, nonostante una cifra considerevole di 55 miliardi, non potrà essere la soluzione di tutti i problemi, stiamo comunque dando una mano a chi può ripartire".
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