Coronavirus, le scuse più banali tra i trasgressori nella Bergamasca: "Lì le arance sono migliori, il petto di pollo è più magro..."
Altri 9mila denunciati nella giornata di sabato, venerdì erano stati 8.187 mentre all'inizio delle prescrizioni le denunce sono più di 182mila.
Sabato le persone denunciate dalle forze di polizia per essersi spostate senza valide motivazioni violando le norme anti-coronavirus sono state 9.284. Emerge dai dati del Viminale. Le false attestazioni nell'autocertificazione sono state 54 e le violazione della quarantena 10. I titolari di esercizi commerciali sanzionati sono stati 173 e 27 i provvedimenti di chiusura delle attività. Dall'inizio delle prescrizioni, le denunce sono più di 182mila.
Le scuse di chi trasgredisce sono ogni giorno più fantasiose. Persino nella Bergamasca, l'area più colpita dal contagio, le giustificazioni non mancano.
A raccogliere l'antologia di pretesti ci ha pensato "L'Eco di Bergamo". La migliore racconta di un uomo che raggiunto Treviolo "perché qui ci sono le arance più succose" . Il parco del paese è stato teatro di scuse incredibili di persone che erano andate lì solo per passeggiare o correre. C’è chi si è giustificato dicendo: "Stavo andando a fare la spesa e mi scappava un bisognino" oppure chi, vestito da runner, ha detto "stavo andando al supermercato e ho allungato un po’ la strada per vedere la natura".
Nessuna scusa particolare, ma una tendenza a fare un po’ troppo frequentemente la spesa è quanto rilevato dal comandante Giovanni Farina fra la popolazione dei comuni di Arcene, Brignano, Lurano, Castel Rozzone e Verdello su cui ha la competenza: "Così - sostiene - ogni giorno abbiamo iniziato a chiedere l’autocertificazione anche a tutti quelli che sono in fila al supermercato. Possiamo individuare chi ci va per farsi un giro e non, come dovrebbe, per approvvigionarsi".
Anche in Val Brembana i controlli condotti dalla polizia locale di Zogno stanno portando alla luce trasgressori che fanno spostamenti non consentiti. "Si tratta quasi sempre di individui fermati fuori dal proprio paese di residenza – dice il comandante della polizia locale Emiliano Paninforni . "Abbiamo dovuto sanzionare persone che si sono giustificate dicendo che stavano facendo un giro perché in casa stavano impazzendo o, ancora, che andavano a Zogno perché solo in quel tale negozio vendono il cibo giusto per il loro cane o perché lì il petto di pollo è più magro o è scontato".
Alla polizia locale di Sarnico, sul lago d'Iseo, che li ha fermati hanno semplicemente risposto: "Volevamo fare un giro". E così, durante i controlli, due cittadini bergamaschi non residenti nel paese si sono visti comminare una multa alquanto salata: 300 euro ciascuno.
C’è chi ha autocertificato di andare in campagna a cercare le chiavi di casa perse alcuni giorni prima.
A Martinengo, sempre nella Bergamasca, diversi cittadini sono stati fermati alla guida della loro auto. Tra i multati a passeggio 9 sono ragazzi tra i 20 e trent’anni: "Siamo a conoscenza di tutto, ma non ce la facciamo più a stare in casa" la giustificazione dei più, che non è bastata a evitare le multe.
Sanzionati anche i bar, per il mancato rispetto della chiusura. In un piccolo locale del centro, con serrande abbassate, gli avventori entravano dal retro e una volta dentro giocavano a carte come se nulla fosse: "A casa ci si annoia e poi non facciamo nulla di male" la motivazione fornita dai clienti e dal titolare.