Coronavirus, vescovo di Piacenza vieta lo scambio di pace a messa | Padova pensa di chiudere le chiese

Mons. Gianni Ambrosio, inoltre, ha imposto di distribuire la Comunione solo sulla mano, non in bocca. Stessa decisione per la diocesi di Milano, niente cresime a Vicenza

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Mentre sale il numero dei contagiati da coronavirus tra Lombardia e Veneto (un caso anche in Piemonte ricollegabile al ceppo lombardo), con il focolaio nel Basso Lodigiano, il vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio ha imposto di distribuire la Comunione solo sulla mano, e non in bocca, ed evitare lo scambio di pace nelle celebrazioni. A Vicenza annullata la Cresima di domenica, mentre la diocesi di Padova è pronta a chiudere le chiese.

A Piacenza è stata decisa anche la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e di tutte le altre occasioni aggregative. Anche monsignor Franco Agnesi, vicario generale Milano, ha suggerito che la Comunione eucaristica venga distribuita, in tutto il territorio diocesano, sulla mano, secondo le norme liturgiche vigenti.

A Vicenza salta la Cresima di domenica - Sempre a scopo precauzionale il Vescovo della diocesi di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol, d'intesa con il prefetto e l'Ulss, ha deciso di sospendere la Cresima prevista domenica 23 febbraio, in Duomo. Sospese anche le messe domenicali ad Albettone e Campiglia dei Berici, territori confinanti con il comune padovano dove era residente il primo deceduto in Italia a causa del coronavirus.

Padova pronta a chiudere le chiese - La diocesi di Padova, che comprende anche l'unità pastorale di Vo' Euganeo, è pronta a sospendere le celebrazioni religiose e a tenere chiuse le chiese. Lo annuncia il vicario generale don Giuliano Zatti, se una richiesta in tal senso - ha precisato in una nota - arriverà dalle competenti autorità sanitarie. "Qualora ci fossero delle ordinanze comunali che adottino provvedimenti ufficiali, i parroci e i responsabili delle diverse realtà parrocchiali vi si atterranno rigorosamente, anche se si trattasse - ove richiesto - di tenere chiuse le chiese, sospendendo le celebrazioni", si legge nella nota.

"Nelle parrocchie situate nel comune di Vo', finora indicate dalle autorità, - continua - non saranno possibili celebrazioni pubbliche, nemmeno domenicali. I fedeli ivi residenti sono dispensati dal precetto di partecipare alla Santa Messa e si raccomanda loro, personalmente o in famiglia, di dedicare un tempo adeguato alla preghiera. La stessa raccomandazione è per le comunità che fossero raggiunte da simili provvedimenti delle rispettive autorità civili".

"Per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche nelle comunità non interessate da restrizioni, si suggerisce di osservare le normali attenzioni sanitarie più volte ribadite e di provvedere alla distribuzione dell'Eucaristia sulla mano, a titolo prudenziale, con senso di realismo e senza creare inutili allarmismi", è la conclusione.