Chiese sommerse: dieci inquietanti meraviglie da tutto il mondo

Campanili spettrali che emergono dalle acque: uno scenario misterioso e drammatico che testimonia sconvolgimenti antichi o recenti.

Dieci  chiese sommerse di tutto il mondo

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Monastero di San Nicola, Kaljazin, Russia
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 Chiesa della Natività di Krokhino, Russia
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 Campanile di Curon Venosta, Lago di Resia, Alto Adige
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Rutland, Regno Unito
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 Chiesa di Mediano, Spagna
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 Chiesa di San Nicola, Mavrovo, Macedonia
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 Chiesa di Sant Romà, Spagna
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 La Muedra, Spagna
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 Alassa, Cipro
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 Villa del Carbón, Messico

Il paesaggio è a prima vista idilliaco: un lago dalle acque azzurre e placide, magari circondato da boschi e natura incontaminata. Ma dal centro delle acque, in modo inatteso e insensato, spunta la sommità di un campanile, segno inequivocabile della presenza di una chiesa e quindi spesso di un intero paese rimasto sommerso. A volte si tratta del risultato di ineluttabili calamità naturali, altre della mano dell’uomo che, per fare spazio a opere di ingegneria come dighe e altre infrastrutture, non ha potuto evitare di travolgere interi abitati, spostando la popolazione in altro luogo. Ecco allora dieci chiese sommerse, che lasciano appena intravvedere la loro esistenza. 

MONASTERO DI SAN NICOLA - KALJAZIN, RUSSIA – Il bacino artificiale di Uglich, non lontano dalla città di Kalyazin, nasconde parte del campanile del vecchio monastero di San Nicola, edificato tra il 1796 e il 1800. Nel 1939 Stalin decise sacrificare la città per permettere la costruzione di un bacino nel Volga. L’abbazia fu smantellata, ma il sito si trasformò in attrazione turistica, tanto che la neoclassica torre campanaria  è stata conservata e puntellata per meglio resistere alla forza dell’acqua, creando anche un’isoletta in mezzo al fiume per ospitarla.   


CHIESA DELLA NATIVITÀ DI KROKHINO - RUSSIA – Un’altra diga costruita sul fiume Volga, stavolta negli anni Sessanta, ha mandato sott’acqua l’intera città di Krokhino, sommersa dal Lago Beloye. Oggi ne resta solo questa chiesa, che sembra galleggiare sulle acque.  


CAMPANILE DI CURON VENOSTA - LAGO DI RESIA, ALTO ADIGE – Sembra quasi uno scherzo della natura: dalle acque del lago emerge la parte superiore di un campanile interamente circondato dalle acque. Anche in questo caso si tratta di un lago artificiale, generato a una diga. E’ uno degli spettacoli più affascinanti e insieme più inquietanti della Val Venosta: c’è persino un’antica leggenda secondo cui le campane, anche se sono state rimosse dal campanile nel 1950, continuino e suonare e a far sentire la loro voce dal lago. 


RUTLAND - REGNO UNITO – Ci troviamo nelle Midlands Orientali: Rutland Water è il nome di una diga situata nei pressi della cittadina di Normanton. La costruzione della diga ha sommerso un villaggio e la sua chiesa. Questa però si è salvata parzialmente grazie a una piattaforma che ha permesso di innalzare il pavimento di circa un metro. Quando ci si trova all’interno, ovviamente, fa un curioso effetto notare quanto siano bassi i soffitti e quanto sia curiosa la posizione delle finestre. La chiesa è aperta ai visitatori e ancora in piena attività, tanto da essere una location molto ricercata per i matrimoni.    


CHIESA DI MEDIANO - SPAGNA - Anche in questo casi si può osservare solo la punta estrema della torre campanaria di epoca cinquecentesca: l’intera zona di La Fueva, nella provincia di Huesca, nella Spagna settentrionale, fu inondata nel 1969 per creare un bacino idrico artificiale.  


CHIESA DI SAN NICOLA - MAVROVO, MACEDONIA - Protagonista del disastro è un altro edificio dedicato a San Nicola, stavolta una chiesa situata a Mavrovo, in Macedonia. La chiesa è stata edificata nel 1850 e dopo 153 anni è stata sacrificata alla creazione di un lago artificiale accanto al villaggio. La chiesa fu totalmente sommersa, ma intono al 2000 le condizioni climatiche sono cambiate: la siccità ha fatto abbassare i livelli dell’acqua e la chiesetta è tornata alla luce. Purtroppo ne resta solo il tetto e qualche rovina coperta di erbacce.  


CHIESA DI SANT ROMÀ - SPAGNA – Il bacino di Sau, in Catalogna, nasconde nelle sue acque il villaggio che porta lo stesso nome. Dal 1962, anno di creazione dell’invaso, resta visibile solo la sommità del campanile della chiesetta locale: il borgo era infatti disabitato da quasi un secolo, ma c’erano ancora alcune piccole case, la chiesa di Sant Romà, risalente all’11° secolo, e un ponte romano. La chiesetta torna ad affiorare nei periodi di siccità. 


LA MUEDRA - SPAGNA – Ci troviamo ancora una volta nella Spagna del Nord, non lontano da Saragozza. Anche qui un lago artificiale ha sommerso un villaggio, del quale emerge solo la punta della torre dell’orologio. Altri resti emergono dalle acque nei periodi di caldo e di siccità più intensa.  


ALASSA - CIPRO - Alassa è un villaggio situato nel distretto di Limassol a Cipro. La costruzione della diga di Kouris, la più imponente dell’isola, ha reso necessario nel 1985 lo spostamento del villaggio alla sede che occupa attualmente. L’antico insediamento non esiste più: solo alcune rovine della chiesa dedicata ad Agios Nikolaos (San Nicola) tornano visibili quando i livelli del bacino sono ai minimi.  


VILLA DEL CARBÓN - MESSICO – Ci troviamo nel Messico Centrale in un contesto naturalistico di grande bellezza. In questi scenari incontaminati si possono ammirare, facendo una gita in battello, le rovine di un antico villaggio, San Luis de las Peras, sommerso dalle acque nel 1931, dopo la costruzione della Presa Taxhimay, la diga più grande della regione.