la cassazione conferma

Spiare WhatsApp è reato, si rischiano fino a 10 anni di carcere

Per i giudici si tratta di accesso abusivo a sistema informatico. Il caso riguarda un uomo che aveva estratto i messaggi dell'ex moglie per usarli in una causa di separazione

di Marta Vittadini

La Corte di Cassazione ha stabilito che spiare l'account WhatsApp di un'altra persona costituisce reato, confermando la condanna a un uomo che aveva letto e utilizzato i messaggi dell’ex moglie durante una causa di separazione. Si tratta, secondo i giudici, di "accesso abusivo a sistema informatico", un reato che può comportare fino a 10 anni di carcere. La sentenza vale anche se si ha avuto in passato il consenso all’accesso: violare la privacy successivamente è comunque illegale. Anche l’uso delle chat come prove può avere conseguenze penali.