"Tavares? Un arrogante con i lavoratori". "L'Ue? Segue politiche demenziali che impongo alle case automobilistiche di produrre un quinto delle auto elettriche che non compra nessuno spianando la strada alla Cina". "Landini? Troppo morbido con Elkann, lui fa politica non fa sindacato".
Ne ha per tutti Carlo Calenda, leader di Azione, sulla crisi dell'auto e in particolare sulla gestione di Stellantis che nelle scorse ore ha visto sfilarsi l'ad Tavares con tanto di maxibuonuscita da 100 milioni. Intervistato a Tgcom24 parla della crisi di Stellantis come di un disastro annunciato e aggiunge: "E' da tre anni che dico che stavamo andando incontro a un fallimento assoluto, nel silenzio più assoluto. Oggi quello che va fatto è un piano per l'automotive che si componga nell'abbassamento del costo dell'energia elettrica, un incentivo agli investimenti produttivi: questo si può fare con un fondo istituito da Draghi. E poi è necessario superare le regole europee che obbligano a produrre elettrico. E per contrastare la concorrenza della Cina basta mettere i dazi, ricordiamoci che la Cina produce auto elettriche inquinando moltissimo"