Dossier e ricatti, boom per la fabbrica dei deepfake
Nel 2023 i video falsificati con l'intelligenza artificiale sono stati oltre 95mila, in aumento del 550% rispetto al 2019
Hanno abusivamente utilizzato persino l'immagine del governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta. In gergo si chiamano deepfake, in pratica sono siti tranello che circolano in Rete, creati ad hoc per permettere ai malviventi di mettere in atto estorsioni e ricatti. La polizia postale italiana nel 2024 ne ha già oscurati 470. Utilizzano personaggi famosi, della politica, spettacolo, sport, per agganciare i malcapitati. Grazie al supporto tecnologico dell'intelligenza artificiale i truffatori sono in grado di riprodurre fedelmente volti e voci dei personaggi utilizzati. Non cascarci è una vera impresa. Si va dai dossier basati su informazioni falsificate - ma credibili - fino alla manipolazione delle prove processuali. Un fenomeno in costante crescita rispetto agli anni precovid, secondo l'istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia: nel 2023 i video falsificati con l'intelligenza artificiale sono stati oltre 95mila, in aumento del 550% rispetto al 2019.