Inchiesta dossieraggi, l'hacker Camponovo al giudice: "C'era qualcosa di oscuro, ho paura per me e la mia famiglia"
Prime ammissioni"nell'interrogatorio di garanzia al tribunale di Milano
"Ho paura per la mia famiglia e la mia incolumità. Ho percepito una mano oscura che gestisce questo sistema". Sono le parole inquietanti riferite dall'hacker Camponovo, il solo ad aver rilasciato parziali dichiarazioni al giudice per le indagini preliminari, nell'interrogatorio di garanzia al tribunale di Milano. Chi muoveva quei fili non è chiaro ed è proprio su quel sistema evocato da uno degli arrestati che si concentrano le ulteriori indagini sul dossieraggio illegale. Tutti i sei componenti della presunta rete di spie illegali che facevano capo all'agenzia investigativa Equilize di Milano, raggiunti da misure cautelari, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Parleranno con i magistrati, quando avranno cognizione degli atti, circa 5mila pagine. "Chiarirò tutto" sono state le poche parole della mente della presunta associazione a delinquere, l'ex poliziotto Carmine Gallo.