Sette ottobre, un anno dopo: sirene alle 6:29 in punto in Israele
Le cerimonie in Israele sono cominciate a Gerusalemme, non lontano dall'abitazione del primo ministro, e a Tel Aviv, nello slargo ormai soprannominato "piazza degli ostaggi"
Le sirene alle 6:29 in punto, l'alba come un anno fa, l'inizio dell'incubo, del massacro di 1200 persone, di una spirale di violenza senza precedenti, del rapimento di 250 ostaggi, tra ragazzi, famiglie, anziani. Un centinaio è ancora lì, nei nascondigli sotterranei di Gaza, la loro sorte incerta, un accordo per la liberazione di chi è in vita tutt'ora lontano. Una campagna senza sosta, giorno e notte, quella delle famiglie dei rapiti, che di nuovo, mentre trascorrono le ore di questo primo anniversario dell'attacco di Hamas, hanno implorato il premier israeliano Netanyahu a trovare una soluzione per riportare tutti a casa. Le cerimonie in Israele sono cominciate a Gerusalemme, non lontano dall'abitazione del primo ministro, e a Tel Aviv, nello slargo ormai soprannominato "piazza degli ostaggi"