Netanyahu: "Dobbiamo controllare corridoio Filadelfia"
Il premier israeliano si è presentato davanti alla stampa estera, ancora una volta con bacchetta e cartina geografica, per spiegare i motivi per i quali le forze di sicurezza devono mantenere il controllo di questa lingua di terra
Nessun passo indietro, nonostante le indiscrezioni di apertura filtrate dai mediatori: Israele resta nel corridoio di Filadelfia, a meno che - dice Benjamin Netanyahu - qualcuno non sarà in grado di dimostrare sul campo, giorno dopo giorno, di poter evitare il passaggio di armi e terroristi. "E non credo che questo accadrà", ha sottolineato il premier, che si è presentato davanti alla stampa estera, ancora una volta con bacchetta e cartina geografica, per spiegare i motivi per i quali le forze di sicurezza israeliane devono mantenere il controllo di questa lingua di terra: 14 chilometri, al confine tra Egitto e Gaza, unica via di ingresso nella Striscia senza passare per territorio israeliano, ma anche una sorta di terra di nessuno che alimenta il contrabbando nel Sinai.
Netanyahu ha sottolineato la centralità della zona: qui Hamas potrebbe riarmarsi e ripetere il 7 ottobre, e potrebbe contrabbandare gli ostaggi verso l'Iran o lo Yemen. "Per raggiungere gli obiettivi, e riportare a casa i rapiti, dobbiamo controllare il corridoio", ha ribadito Netanyahu.