Sharon Verzeni, gip: Sangare ha ucciso il soggetto più vulnerabile tra le persone incrociate
Lo scrive nell'ordinanza di custodia cautelare Raffaella Mascarino
"Mi veniva da piangere però al tempo stesso mi sentivo libero, pensavo che roba". Così Moussa Sangare al giudice per le indagini preliminari, spiegando anche di aver ucciso Sharon Verzeni solo perché le è sembrata il soggetto più vulnerabile tra le persone che ha incrociato nel suo girovagare quella notte per i paesi della Bergamasca. Lo scrive nell'ordinanza di custodia cautelare, il gip di Bergamo Raffaella Mascarino, sottolineando come l'indagato sia lucido e abbia pianificato di uccidere. Per due ore davanti al giudice, Sangare ha ripetuto i dettagli della drammatica aggressione, dicendosi poi "pentito di aver fatto quella cosa lì". Nei giorni successivi ha sotterrato il coltello usato per colpire la 33enne, non lo ha buttato perché voleva tenerlo come souvenir. Poi ha partecipato a una grigliata, si è tagliato I capelli, ha modificato la bici. Per 4 settimane si è comportato come se nulla fosse successo.