Viareggio, 15 anni fa il disastro ferroviario
Mattarella: "Fu un disastro inaccettabile. La sicurezza è un presupposto irrinunciabile"
Il disastro ferroviario di Viareggio "oggi come allora, ci appare inaccettabile". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non usa giri di parole per ricordare quanto accadde quattordici anni fa in Toscana e per ribadire ancora una volta come la "sicurezza nei trasporti, come quella sul lavoro, sia un indicatore di civiltà che deve prevalere su qualsiasi logica di profitto". La memoria corre a quel 29 giugno del 2009 quando un treno merci con vagoni di gpl deragliò vicino alla stazione di Viareggio. L'incidente causò prima un'esplosione e poi un vasto incendio in cui morirono 32 persone ecirca 15 rimasero ferite.
E proprio sul tema della sicurezza si concentra il Capo dello Stato sottolineando come sia "un presupposto irrinunciabile, oltre a essere un diritto primario di cittadini e utenti. Non si può derogare agli standard acquisiti, anzi il livello della sicurezza va elevato tramite controlli e tecnologie più efficaci e una crescita generale di consapevolezza", aggiunge. Maggiori tutele dunque che vanno di pari passo con lo sviluppo delle reti infrastrutturali "e tra queste le ferrovie - ricorda Mattarella - che sono condizione essenziale per la vita e lo sviluppo economico del Paese". Il plauso del presidente della Repubblica va poi alle famiglie delle vittime che "nel dolore, seppero avviare un percorso civile per accertare le responsabilità di quanto accaduto e per promuovere, ovunque, maggiore sicurezza nei trasporti".