Ucciso dalla malavita

Chi è Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore che amava l'ambiente

Nove colpi di pistola calibro 9, sparati a bruciapelo: fu ucciso così, 14 anni fa, Angelo Vassallo, il "sindaco pescatore", come tutti lo chiamavano perché prima di essere primo cittadino del comune sul mare del Cilento, Pollica, per tre mandati - dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010 - era stato proprio un pescatore. Nel 2010 Vassallo era stato eletto per il quarto mandato.

Esponente del Pd, in passato era stato anche consigliere provinciale a Salerno. Oltre alla carica di sindaco, ricopriva anche quella di presidente della Comunità del Parco, organo consultivo e propositivo dell'Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, composto da 80 comuni del Cilento e del Vallo di Diano e da otto Comunità montane. Era stato presidente della Comunità Montana Alento Monte Stella e presidente delle 'Città Slow' nel mondo. La sua Pollica l'aveva trasformata.

Nel 2009 si fece promotore della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità; proposta che fu accolta dall'Unesco il 16 novembre 2010, a Nairobi. Vassallo ha poi fondato anche il "Centro studi per la Dieta Mediterranea". Su tutto era noto per il suo passato di pescatore e per l'amore per il mare e la terra, che nella sua attività di amministratore lo aveva sempre guidato. Ambientalista, amato dai suoi concittadini, viene ricordato anche per le sue ordinanze singolari. Nel gennaio 2010 ne firmò una che prevedeva una multa fino a mille euro per chi veniva sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette. Fu ucciso il 5 settembre del 2010, pochi giorni prima di compiere 57 anni, quattordici anni dopo i primi arresti per il suo omicidio.