Palazzo Strozzi ospita fino al 26 gennaio una grande mostra dedicata a Helen Frankenthaler, una delle artiste più di rilievo del XX secolo. "Dipingere senza regole", tra le più importanti rassegne che le sono state dedicate in Europa e la più completa finora realizzata in Italia, vuole mettere in luce la sua pratica innovativa anche attraverso il filtro delle affinità, delle influenze e amicizie che hanno segnato la sua vita personale e creativa. Le opere esposte nel museo fiorentino saranno in dialogo con dipinti e sculture di artisti contemporanei, tra cui Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Mark Rothko, David Smith, Anthony Caro e Anne Truitt.
La rivoluzionaria ricerca nella pittura di Helen Frankenthaler è esplorata a Palazzo Strozzi attraverso grandi tele e sculture realizzate dall'artista tra il 1953 e il 2002. Organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Helen Frankenthaler Foundation e curata da Douglas Dreishpoon, Direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné, l'esposizione si avvale anche di prestiti da celebri musei e collezioni internazionali quali il Metropolitan Museum of Art di New York, la Tate Modern di Londra, il Buffalo AKG Art Museum, la National Gallery of Art di Washington, la ASOM Collection e la Collezione Levett.
Helen Frankenthaler, nata a New York nel 1928, ha sfidato le convenzioni della pittura, allargandone i confini grazie alle sue sperimentazioni. La sua innovativa tecnica soak-stain (imbibizione a macchia), ha contribuito all’evoluzione della pittura moderna, definendo un nuovo rapporto tra colore, spazio e forma. La tecnica consiste nell'applicazione di vernice diluita distesa orizzontalmente su tele non trattate, creando effetti simili a quelli dell'acquerello, ma su larga scala e con colori a olio. L'artista applicava la vernice con pennelli o spugne, o direttamente da secchi, lasciando che si espandesse e si mescolasse in modo naturale, creando interazioni cromatiche uniche, segnate da transizioni sfumate e sovrapposizioni traslucide. Quelle che ne risultano sono opere evocative e dal grande impatto visivo, in cui lo sguardo dell'osservatore può perdersi e la mente fluttuare tra le suggestioni date dalla fusione delle macchie di colore.
"Siamo entusiasti di presentare l'opera di Helen Frankenthaler in una grande mostra senza precedenti in Italia, permettendo al pubblico di scoprire un'artista fondamentale del XX secolo", afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi. "Con la sua ricerca innovativa, Frankenthaler si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta, ampliandone le potenzialità in un modo che continua a ispirare ancora oggi nuove generazioni di artisti". "La dedizione di Helen Frankenthaler alla pittura è stata arricchita dalle sue amicizie con gli artisti, alcuni dei quali sono diventati parte della sua famiglia allargata», osserva il curatore Douglas Dreishpoon. «La cerchia di Frankenthaler ha rappresentato un ecosistema di forze creative in continuo movimento: osservare il loro lavoro in stretta connessione ci consente di comprendere meglio le innovazioni di Frankenthaler stessa".