Dal cantautore Fabrizio De André al disegnatore Bruno Bozzetto sono tanti i personaggi famosi che si sono fermati al ristorante Il Cerchio a Milano. Un tempo passavano Diego Armando Maradona, Björn Borg, Ruud Gullit. Oggi sono clienti abituali Raphael Gualazzi e i Pinguini Tattici Nucleari. In questo luogo si respira l’aria storica di una trattoria dove l’accoglienza e la cura del cliente fanno da padroni. L’evoluzione della città di Milano si percepisce dalle fotografie appese alle pareti del locale che, però, dovrà chiudere il 20 luglio.
Gli Alunni del Sole, i tennisti, i discografici e De André -
Entrando nella Trattoria Toscana Il Cerchio negli anni Settanta, immediatamente dietro la porta sulla sinistra, avremmo potuto vedere i fratelli Morelli, in arte gli “Alunni del Sole”. Dall'altro lato della stanza stavano i tennisti: potevano esserci Borg, John McEnroe o Ilie Năstase, che "si mangiava anche otto o nove piatti di pasta, perché aveva bisogno di carboidrati per l’allenamento o la partita", racconta a Tgcom24 Riccardo Donati, titolare del ristorante. Davanti all'entrata, sempre in quegli anni, c’era una lunga fila di sedie. Qui seduti avremmo trovato i discografici Roberto Dané e Antonio Casetta, della “Produttori Associati”. Li avremmo colti in flagrante a litigare anche pesantemente, salvo poi mettersi a sedere a tavola insieme come nulla fosse. Superato il bancone, quattro gradini ci avrebbero condotti al piano rialzato, in un’altra saletta, dove era solito sedere Fabrizio De André a bere del whisky e a scrivere. Il cantautore genovese spesso veniva raggiunto da Dané, all’epoca suo produttore.
La storia e la trasformazione -
Musicisti, produttori, attori e sportivi hanno sempre fatto tappa fissa dalla famiglia Donati, che gestisce il locale ormai da 55 anni. Tra il 1992 e il 1993 lo scettro è passato nelle mani dei due cugini Riccardo e Fabio, che ne hanno portato avanti la tradizione fino a oggi. Il locale è cambiato e si è trasformato con il tempo, seguendo la cultura e i vari personaggi che da lì sono passati. La fila di sedie dove si fermavano a chiacchierare e litigare Dané e Casetta ha lasciato il posto a un bancone con un’affettatrice per salumi e qualche bottiglia di amaro. La zona che un tempo era dedicata ai tennisti ora si affaccia direttamente sulla cucina. Le scale che conducevano al tavolo di De André non esistono più, il ristorante adesso è dislocato in orizzontale. Ciò che non è cambiata è la passione di Riccardo, che racconta con enfasi tutti questi avvenimenti. Sono ricordi che lo accompagnano da quando era solo un ragazzo di 17 anni e aiutava la famiglia nei momenti di necessità.
La chiusura -
Non è un uomo che lascia spazio ai sentimentalismi. Eppure, il suo sguardo si fa guardingo e sconsolato quando spiega perché il suo ristorante chiuderà il 20 luglio di quest’anno. Il motivo? Problemi con il contratto d’affitto. “L’aspetto che non mi spiego è perché non abbiamo mai avuto la possibilità di sederci per trattare”, racconta Riccardo. Il Cerchio mostra i cambiamenti del tempo, della città di Milano e della cultura dei ristoratori. “Io vengo da una realtà toscana dove il ristoratore non è un imprenditore, ma un oste. Mi interessa più che il cliente stia bene rispetto al guadagno”. Per la famiglia Donati l’accoglienza e la cura del cliente vengono prima di tutto, per questo i due cugini non si capacitano della nuova realtà della ristorazione milanese e italiana. Anche se è un dato di fatto che a causa degli affitti troppo alti sempre più attività storiche, non solo nella ristorazione, stanno serrando i battenti.
Raphael Gualazzi e i Pinguini Tattici Nucleari -
Nonostante questo, però, ci sono degli aspetti che a Il Cerchio sembrano non cambiare mai. Uno di questi è l’affluenza dei personaggi famosi. Ad esempio, il cantante Raphael Gualazzi, vincitore della categoria Giovani al Festival di Sanremo nel 2011: “Gli piace la carne, infatti quando viene qui la mangia sempre, credo ora sia in Sudafrica per un tour”, spiega il titolare. Ma anche Il gruppo musicale de i Pinguini Tattici Nucleari: "Bravissimi, di un’educazione incredibile nonostante siano famosissimi”, racconta Riccardo.
L'amicizia con Bozzetto -
“Ho un rapporto bellissimo con il disegnatore Bruno Bozzetto, -racconta ancora Donati- che per i cinquant'anni del locale ci ha lasciato una stampa che ritrae tutti i suoi personaggi”. Appena si varca la porta basta alzare la testa per vedere immediatamente il disegno di Bozzetto che, con gli anni, per Riccardo è diventato qualcosa di più di un semplice cliente. Lo dimostra uno scambio tra i due su whatsapp dove il disegnatore si dice “sconvolto” per la chiusura de Il Cerchio.