John Lennon guarda in camera, con uno sguardo enigmatico parzialmente nascosto dagli iconici occhiali tondi da sole. New York è alle sue spalle e anche sulla scritta della sua maglietta bianca senza maniche. Quella scattata da Bob Gruen nel 1974 nell'ambito del servizio per l'album "Walls and Bridges" è una delle foto più famose dell'artista inglese, ed è solo una delle tante immagini in mostra al MarTa di Taranto per la mostra "Bob Gruen: John Lennon - The New York Years". Una mostra di altissimo livello il cui interesse travalica i confini del pop rock ma affonda direttamente nella cultura contemporanea tout court. L'inaugurazione è avvenuta mercoledì 18 giugno (e resterà aperta fino al 14 luglio), come uno degli appuntamenti più importanti del Medimex 2024, International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese. Inaugurazione avvenuta alla presenza di Bob Gruen stesso che ha avuto modo di raccontare la genesi di queste fotografie condendola con gustosi aneddoti anche durante un incontro pubblico condotto da Luca De Gennaro.
Nell'ormai abituale dialogo tra arte antica e arte contemporanea, nelle sale del MarTa sono in mostra 60 foto del fotografo newyorchese. Il cuore è rappresentato dai tanti scatti realizzati a John Lennon e Yoko Ono nel periodo tra il suo arrivo a New York, poco dopo lo scioglimento dei Beatles, ad alcune realizzate solo pochi giorni prima che Lennon venisse ucciso da Mark Chapman, l'8 dicembre del 1980, mentre rientrava nel suo appartamento al Dakota Building. Sono il frutto di un rapporto molto stretto tra la coppia e Gruen ("Potevo scattare ciò che volevo, poi loro sceglievano le foto che andavano bene - racconta -. Sin dall'inizio mi hanno detto che non mi avrebbero comprato gli scatti ma quelli approvati sarebbero stati miei e avrei potuto farne ciò che volevo"). E così vediamo John Lennon in posa di fronte alla Statua della Libertà in un'immagine simbolica mentre veniva attaccato dall'amministrazione Nixon per il suo essere contro la guerra nel Vietnam, ma anche momenti fortemente privati, come John che tiene tra le braccia un neonato Sean. E poi gli scatti del celebre concerto al Madison del 1972 fino ad arrivare al famoso servizio per "Walls and Bridges". Come ha spiegato Cesare Veronico, coordinatore artistico del Medimex, scegliere questa mostra incentrata su John Lennon ha anche un forte significato simbolico, accendo una luce su un personaggio che ha fatto della sua battaglia pacifista un punto centrale della sua vita, in un momento in cui venti di guerra spirano sempre più vicini a noi. E lo stesso Gruen ha ricordato come John e Yoko si siano spesi molto per la pace. "Mi piacerebbe sentire John parlare di Peace & Love oggi che il mondo è ancora pieno di guerre" ha detto il fotografo.
Ma non c'è solo Lennon in questa mostra perché Gruen è comunque uno dei più importanti (se non il più importante...) fotografi di musica della storia: ecco così i Rolling Stones in concerto, i Led Zeppelin davanti al loro aereo privato ("Dentro avevano un vero e proprio studio e persino un camino elettrico"), i Kiss truccati ma vestiti come uomini di affari, ma icone del glam come Mark Bolan e del punk come un provocatorio Sid Vicious e i Clash alla conquista dell'America ("A New York una sera ci siamo fatti una spaghettata nel loro appartamento"). Un appuntamento insomma imperdibile, da godere in questi due giorni rimanenti del Medimex, tra un concertone e l'altro (sabato 22 The Smile e domenica 23 Pulp e Jesus and Mary Chain) e poi fino a metà luglio.