L'art designer Giuseppe Di Dio incontra ItaliaNFT, primo marketplace dedicato all'acquisto di non-fungible token (NFT, arte in formato digitale caricata su una piattaforma di scambio basata sulle criptovalute, la cui vendita viene registrata su una blockchain, un libro contabile decentralizzato, ndr) legati al Made in Italy, e sviluppa un progetto, un cosiddetto drop, di elogio al Rinascimento e ai suoi luoghi. "The Power of the Renaissance" e "Raffaello in Urbino", acquistabili dal 15 luglio, sono le due opere digitali esclusive dal sapore rinascimentale di Di Dio che, per i suoi ritratti, utilizza "world's frames" ricavati da Google Earth, così le tradizionali pennellate nei suoi lavori vengono sostituite da strade, monumenti, abitazioni. Grazie a questa esclusiva tecnica l'artista racconta i personaggi protagonisti dei suoi lavori direttamente nei luoghi in cui essi hanno vissuto. Questo avviene, appunto, anche nelle due opere all'asta. La prima attraversa il percorso storico e contemporaneo di un'Italia in continua evoluzione: lo sguardo di Raffaello Sanzio, svelato dopo un percorso geografico, esterna il vero potere del Rinascimento attraverso un "Geoportrait" impattante e dal sapore futurista. La raffinatezza artistica viene sublimata da una farfalla che diventa oggetto delle attenzioni dello stesso Raffaello e il cui volo sembra creare una connessione fra lo spirito Rinascimentale del passato e quello del futuro. Un NFT ideologico e sensibile nel quale la bellezza dei paesaggi del nostro Paese si fonde con il gusto artistico e culturale come mai si era visto finora. La seconda opera, "Raffaello in Urbino", suddivisa in 9 ritratti in modalità buy now, riprende con forza il concetto di Rinascimento digitale del patrimonio paesaggistico, culturale e artistico italiano. La straordinarietà sta nel racconto che le stesse sono in grado di offrire se affiancate l’una all’altra: le 9 opere, infatti, formano esattamente il ritratto di Raffaello inserito nel tessuto geografico di Urbino. Uno spettacolare mash-up digitale che sfrutta il mosaico degli elementi geografici e urbanistici di Google Earth per ricostruire il volto di uno dei massimi simboli del Rinascimento Italiano.
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