Santiago Abascal (Vox) - Quarantatré anni, ex militante del PP minacciato dall'Eta in gioventù, è l'outsider che potrebbe rompere ogni equilibrio. Ha, infatti, introdotto una novità nel panorama politico spagnolo con Vox, formazione ultranazionalista, anti-immigrazione e anti-femminista che secondo i sondaggi si attesta al 10% in un Paese in cui l'estrema destra era quasi inesistente. Marginale fino ad appena qualche mese fa Abascal, barba impeccabilmente tagliata e sguardo penetrante, ha tratto beneficio dal suo discorso molto duro contro il separatismo catalano. Dettando l'agenda mediatica a colpi di dichiarazioni polemiche, attacca i media classici e si serve in modo massiccio dei social network per fare campagna elettorale
1 di 5 © -afp|Santiago Abascal (Vox) - Quarantatré anni, ex militante del PP minacciato dall'Eta in gioventù, è l'outsider che potrebbe rompere ogni equilibrio. Ha, infatti, introdotto una novità nel panorama politico spagnolo con Vox, formazione ultranazionalista, anti-immigrazione e anti-femminista che secondo i sondaggi si attesta al 10% in un Paese in cui l'estrema destra era quasi inesistente. Marginale fino ad appena qualche mese fa Abascal, barba impeccabilmente tagliata e sguardo penetrante, ha tratto beneficio dal suo discorso molto duro contro il separatismo catalano. Dettando l'agenda mediatica a colpi di dichiarazioni polemiche, attacca i media classici e si serve in modo massiccio dei social network per fare campagna elettorale
Pedro Sanchez (Partito socialista Psoe) - Capo del governo socialista uscente, 47 anni, è il grande favorito nei sondaggi, che tuttavia ritengono non otterrà una maggioranza sufficiente a governare da solo. Dopo uno dei peggiori risultati mai registrati dal suo partito, il Psoe, alle urne nel 2016, Sanchez è salito al potere a giugno del 2018 per una mozione di sfiducia contro l'allora premier conservatore Mariano Rajoy, affondato dalla condanna del suo partito in uno scandalo di corruzione. Alla guida di un governo di minoranza, sostenuto da una maggioranza mista (di sinistra radicale, nazionalisti baschi e indipendentisti catalani), Sanchez, economista di formazione, è stato costretto a convocare elezioni anticipate dopo essere stato bocciato sul bilancio dai separatisti catalani. Alla guida dell'esecutivo con più donne nella storia di Spagna, ha dato un grande segnale in Europa al suo arrivo al potere a giugno accettando di offrire un porto ai 630 migranti della Aquarius. Dopo anni di severa austerità ha inoltre aumentato il salario minimo al 22%
2 di 5 © -afp|Pedro Sanchez (Partito socialista Psoe) - Capo del governo socialista uscente, 47 anni, è il grande favorito nei sondaggi, che tuttavia ritengono non otterrà una maggioranza sufficiente a governare da solo. Dopo uno dei peggiori risultati mai registrati dal suo partito, il Psoe, alle urne nel 2016, Sanchez è salito al potere a giugno del 2018 per una mozione di sfiducia contro l'allora premier conservatore Mariano Rajoy, affondato dalla condanna del suo partito in uno scandalo di corruzione. Alla guida di un governo di minoranza, sostenuto da una maggioranza mista (di sinistra radicale, nazionalisti baschi e indipendentisti catalani), Sanchez, economista di formazione, è stato costretto a convocare elezioni anticipate dopo essere stato bocciato sul bilancio dai separatisti catalani. Alla guida dell'esecutivo con più donne nella storia di Spagna, ha dato un grande segnale in Europa al suo arrivo al potere a giugno accettando di offrire un porto ai 630 migranti della Aquarius. Dopo anni di severa austerità ha inoltre aumentato il salario minimo al 22%
Pablo Casado (Partito popolare PP) - Trentotto anni, è diventato a luglio il più giovane capo della formazione conservatrice. Incaricato della comunicazione del PP sotto Mariano Rajoy, Casado, laureato in giurisprudenza, sempre sorridente, ha dato una svolta a destra al partito stringendo un'alleanza con l'estrema destra di Vox e i liberali di Ciudadanos in Andalusia, che gli hanno permesso di formare un governo regionale dopo le elezioni di dicembre e cacciare i socialisti da una loro roccaforte storica. Se tale alleanza si riproducesse a livello nazionale e ottenesse la maggioranza alle urne, Casado - che ha portato avanti una campagna molto aggressiva contro Pedro Sanchez accusandolo di avere tradito la Spagna dialogando con i separatisti della Catalogna - potrebbe diventare il primo ministro più giovane della storia della Spagna. Ma i sondaggi non sono così ottimisti
3 di 5 © -afp|Pablo Casado (Partito popolare PP) - Trentotto anni, è diventato a luglio il più giovane capo della formazione conservatrice. Incaricato della comunicazione del PP sotto Mariano Rajoy, Casado, laureato in giurisprudenza, sempre sorridente, ha dato una svolta a destra al partito stringendo un'alleanza con l'estrema destra di Vox e i liberali di Ciudadanos in Andalusia, che gli hanno permesso di formare un governo regionale dopo le elezioni di dicembre e cacciare i socialisti da una loro roccaforte storica. Se tale alleanza si riproducesse a livello nazionale e ottenesse la maggioranza alle urne, Casado - che ha portato avanti una campagna molto aggressiva contro Pedro Sanchez accusandolo di avere tradito la Spagna dialogando con i separatisti della Catalogna - potrebbe diventare il primo ministro più giovane della storia della Spagna. Ma i sondaggi non sono così ottimisti
Pablo Iglesias (Podemos) - Quarant'anni, ex professore di scienze politiche, anticonformista, noto per il suo codino, tenta le sue carte dopo avere contribuito nel 2015 alla fine del bipartitismo insieme alla piattaforma di centro-destra Ciudadanos. Secondo i sondaggi, la sua formazione di sinistra radicale Podemos potrebbe vedere ridotto a metà il numero dei deputati. Nato sull'onda del movimento anti-austerità degli Indignados, Podemos è oggi attraversato da divisioni interne. Vorrebbe stringere un'alleanza con i socialisti e Sanchez ha aperto in tal senso. Iglesias è stato anche indebolito da una polemica sulla sua villa di 600mila euro comprata l'anno scorso con la compagna Irene Montero, numero due del partito
4 di 5 © -afp|Pablo Iglesias (Podemos) - Quarant'anni, ex professore di scienze politiche, anticonformista, noto per il suo codino, tenta le sue carte dopo avere contribuito nel 2015 alla fine del bipartitismo insieme alla piattaforma di centro-destra Ciudadanos. Secondo i sondaggi, la sua formazione di sinistra radicale Podemos potrebbe vedere ridotto a metà il numero dei deputati. Nato sull'onda del movimento anti-austerità degli Indignados, Podemos è oggi attraversato da divisioni interne. Vorrebbe stringere un'alleanza con i socialisti e Sanchez ha aperto in tal senso. Iglesias è stato anche indebolito da una polemica sulla sua villa di 600mila euro comprata l'anno scorso con la compagna Irene Montero, numero due del partito
Albert Rivera (Ciudadanos) - Trentanove anni, di Barcellona, ha fatto della difesa dell'unità della Spagna contro i separatisti catalani il suo cavallo di battaglia, insieme a un programma molto liberale sul piano economico. Entrato con forza in Parlamento nel 2015 e talvolta paragonato al presidente francese Emmanuel Macron, il capo della quarta forza politica spagnola ha a lungo puntato sul superamento del divario destra-sinistra. Ma Rivera ha cambiato il suo discorso politico facendolo virare verso destra e rifiuta stavolta ogni alleanza con Sanchez, con il quale tuttavia aveva provato senza successo a formare un governo nel 2016. Ora tende la mano al PP
5 di 5 © -afp|Albert Rivera (Ciudadanos) - Trentanove anni, di Barcellona, ha fatto della difesa dell'unità della Spagna contro i separatisti catalani il suo cavallo di battaglia, insieme a un programma molto liberale sul piano economico. Entrato con forza in Parlamento nel 2015 e talvolta paragonato al presidente francese Emmanuel Macron, il capo della quarta forza politica spagnola ha a lungo puntato sul superamento del divario destra-sinistra. Ma Rivera ha cambiato il suo discorso politico facendolo virare verso destra e rifiuta stavolta ogni alleanza con Sanchez, con il quale tuttavia aveva provato senza successo a formare un governo nel 2016. Ora tende la mano al PP
Elezioni in Spagna, da Sanchez a Casado: ecco i cinque principali candidati premier
1 di 5 © -afp|Santiago Abascal (Vox) - Quarantatré anni, ex militante del PP minacciato dall'Eta in gioventù, è l'outsider che potrebbe rompere ogni equilibrio. Ha, infatti, introdotto una novità nel panorama politico spagnolo con Vox, formazione ultranazionalista, anti-immigrazione e anti-femminista che secondo i sondaggi si attesta al 10% in un Paese in cui l'estrema destra era quasi inesistente. Marginale fino ad appena qualche mese fa Abascal, barba impeccabilmente tagliata e sguardo penetrante, ha tratto beneficio dal suo discorso molto duro contro il separatismo catalano. Dettando l'agenda mediatica a colpi di dichiarazioni polemiche, attacca i media classici e si serve in modo massiccio dei social network per fare campagna elettorale
2 di 5 © -afp|Pedro Sanchez (Partito socialista Psoe) - Capo del governo socialista uscente, 47 anni, è il grande favorito nei sondaggi, che tuttavia ritengono non otterrà una maggioranza sufficiente a governare da solo. Dopo uno dei peggiori risultati mai registrati dal suo partito, il Psoe, alle urne nel 2016, Sanchez è salito al potere a giugno del 2018 per una mozione di sfiducia contro l'allora premier conservatore Mariano Rajoy, affondato dalla condanna del suo partito in uno scandalo di corruzione. Alla guida di un governo di minoranza, sostenuto da una maggioranza mista (di sinistra radicale, nazionalisti baschi e indipendentisti catalani), Sanchez, economista di formazione, è stato costretto a convocare elezioni anticipate dopo essere stato bocciato sul bilancio dai separatisti catalani. Alla guida dell'esecutivo con più donne nella storia di Spagna, ha dato un grande segnale in Europa al suo arrivo al potere a giugno accettando di offrire un porto ai 630 migranti della Aquarius. Dopo anni di severa austerità ha inoltre aumentato il salario minimo al 22%
3 di 5 © -afp|Pablo Casado (Partito popolare PP) - Trentotto anni, è diventato a luglio il più giovane capo della formazione conservatrice. Incaricato della comunicazione del PP sotto Mariano Rajoy, Casado, laureato in giurisprudenza, sempre sorridente, ha dato una svolta a destra al partito stringendo un'alleanza con l'estrema destra di Vox e i liberali di Ciudadanos in Andalusia, che gli hanno permesso di formare un governo regionale dopo le elezioni di dicembre e cacciare i socialisti da una loro roccaforte storica. Se tale alleanza si riproducesse a livello nazionale e ottenesse la maggioranza alle urne, Casado - che ha portato avanti una campagna molto aggressiva contro Pedro Sanchez accusandolo di avere tradito la Spagna dialogando con i separatisti della Catalogna - potrebbe diventare il primo ministro più giovane della storia della Spagna. Ma i sondaggi non sono così ottimisti
4 di 5 © -afp|Pablo Iglesias (Podemos) - Quarant'anni, ex professore di scienze politiche, anticonformista, noto per il suo codino, tenta le sue carte dopo avere contribuito nel 2015 alla fine del bipartitismo insieme alla piattaforma di centro-destra Ciudadanos. Secondo i sondaggi, la sua formazione di sinistra radicale Podemos potrebbe vedere ridotto a metà il numero dei deputati. Nato sull'onda del movimento anti-austerità degli Indignados, Podemos è oggi attraversato da divisioni interne. Vorrebbe stringere un'alleanza con i socialisti e Sanchez ha aperto in tal senso. Iglesias è stato anche indebolito da una polemica sulla sua villa di 600mila euro comprata l'anno scorso con la compagna Irene Montero, numero due del partito
5 di 5 © -afp|Albert Rivera (Ciudadanos) - Trentanove anni, di Barcellona, ha fatto della difesa dell'unità della Spagna contro i separatisti catalani il suo cavallo di battaglia, insieme a un programma molto liberale sul piano economico. Entrato con forza in Parlamento nel 2015 e talvolta paragonato al presidente francese Emmanuel Macron, il capo della quarta forza politica spagnola ha a lungo puntato sul superamento del divario destra-sinistra. Ma Rivera ha cambiato il suo discorso politico facendolo virare verso destra e rifiuta stavolta ogni alleanza con Sanchez, con il quale tuttavia aveva provato senza successo a formare un governo nel 2016. Ora tende la mano al PP