Daniele Silvestri - “Argentovivo”: La canzone vive di un paradosso. Pur essendo tutt’altro che semplice arriva di impatto sin dal primo ascolto. Se quindi un difetto lo si vuol trovare è che nel corso delle serate, a differenza di altri brani, non è cresciuto. Ma in fondo partiva già da un… 8
1 di 24 © lapresse|Daniele Silvestri - “Argentovivo”: La canzone vive di un paradosso. Pur essendo tutt’altro che semplice arriva di impatto sin dal primo ascolto. Se quindi un difetto lo si vuol trovare è che nel corso delle serate, a differenza di altri brani, non è cresciuto. Ma in fondo partiva già da un… 8
Anna Tatangelo - “Le nostre anime di notte”: La versione intima dei duetti resta superiore ma è innegabile che ascolto dopo ascolto il ritornello aperto di questo brano si faccia largo manifestando, per semicitarlo, la parte migliore di sé. E la Tatangelo, che ha anche un momento di commozione, canta benissimo. 6,5
2 di 24 © lapresse|Anna Tatangelo - “Le nostre anime di notte”: La versione intima dei duetti resta superiore ma è innegabile che ascolto dopo ascolto il ritornello aperto di questo brano si faccia largo manifestando, per semicitarlo, la parte migliore di sé. E la Tatangelo, che ha anche un momento di commozione, canta benissimo. 6,5
Ghemon - “Rose viola” - Dopo aver sentito la versione con i Calibro 35 e Diodato è difficile fare un passo indietro. Anche perché in tutte le sere il brano non è riuscito a esprimere al massimo il suo potenziale che si avverte su disco, con altri suoni. 7,5
3 di 24 © lapresse|Ghemon - “Rose viola” - Dopo aver sentito la versione con i Calibro 35 e Diodato è difficile fare un passo indietro. Anche perché in tutte le sere il brano non è riuscito a esprimere al massimo il suo potenziale che si avverte su disco, con altri suoni. 7,5
Negrita - “I ragazzi stanno bene”: Altro brano che al quarto passaggio mostra tutta la sua solidità, inserendosi nella migliore tradizione del rock nostrano. 7+
4 di 24 © lapresse|Negrita - “I ragazzi stanno bene”: Altro brano che al quarto passaggio mostra tutta la sua solidità, inserendosi nella migliore tradizione del rock nostrano. 7+
Ultimo - “I tuoi particolari”: Probabilmente sente il traguardo vicino e mette una rabbia nel ritornello che era mancata nelle sere precedenti. La sua non è la canzone migliore del Festival ma probabilmente è quella con il miglior rapporto scrittura-interpretazione. 7,5
5 di 24 © lapresse|Ultimo - “I tuoi particolari”: Probabilmente sente il traguardo vicino e mette una rabbia nel ritornello che era mancata nelle sere precedenti. La sua non è la canzone migliore del Festival ma probabilmente è quella con il miglior rapporto scrittura-interpretazione. 7,5
Nek - “Mi farò trovare pronto”: Il pezzo ha una sua struttura consolidata che arriva dritta all’ascoltatore con un effetto tormentone. Nek come sempre senza sbavature. 6,5
6 di 24 © lapresse|Nek - “Mi farò trovare pronto”: Il pezzo ha una sua struttura consolidata che arriva dritta all’ascoltatore con un effetto tormentone. Nek come sempre senza sbavature. 6,5
Loredana Bertè - “Cosa ti aspetti da me”: La canzone è fatta per esaltare le doti Loredana e lei, nonostante qualche malanno fisico, ha dato tutta se stessa in ogni sera, guadagnandosi tre standing ovation. 7,5
7 di 24 © lapresse|Loredana Bertè - “Cosa ti aspetti da me”: La canzone è fatta per esaltare le doti Loredana e lei, nonostante qualche malanno fisico, ha dato tutta se stessa in ogni sera, guadagnandosi tre standing ovation. 7,5
Francesco Renga - “Aspetto che torni”: Canzone onesta, dalla scrittura delicata (Bungaro) e dal tema intimo. 6
8 di 24 © lapresse|Francesco Renga - “Aspetto che torni”: Canzone onesta, dalla scrittura delicata (Bungaro) e dal tema intimo. 6
Mahmood - “Soldi”: Melodie mediterranee, la produzione di Charlie Charles che lo porta all’oggi, un testo personale e meno scontato di quello che uno potrebbe pensare. E a cucire tutto la sua voce particolarissima. Una delle cose che resteranno di questo Festival. 8
9 di 24 © lapresse|Mahmood - “Soldi”: Melodie mediterranee, la produzione di Charlie Charles che lo porta all’oggi, un testo personale e meno scontato di quello che uno potrebbe pensare. E a cucire tutto la sua voce particolarissima. Una delle cose che resteranno di questo Festival. 8
Ex-Otago - “Solo una canzone”: Canzone che da dove è partita è arrivata, senza troppe evoluzione. Il tema intrigante dell’amore visto in un momento di maturità e abitudine è rimasto intrappolato in un pezzo ordinario. Occasione persa. 5,5
10 di 24 © lapresse|Ex-Otago - “Solo una canzone”: Canzone che da dove è partita è arrivata, senza troppe evoluzione. Il tema intrigante dell’amore visto in un momento di maturità e abitudine è rimasto intrappolato in un pezzo ordinario. Occasione persa. 5,5
Il Volo - “Musica che resta”: Muscolare, barocca e zavorrata da un testo che non fa molti sforzi di originalità. Hanno tentato un’evoluzione rispetto alla romanza classica ma il tocco della Nannini non è bastato. In mezzo al guado. 6-
11 di 24 © lapresse|Il Volo - “Musica che resta”: Muscolare, barocca e zavorrata da un testo che non fa molti sforzi di originalità. Hanno tentato un’evoluzione rispetto alla romanza classica ma il tocco della Nannini non è bastato. In mezzo al guado. 6-
Paola Turci - “L’ultimo ostacolo”: Al primo ascolto era apparso un passo indietro rispetto alle ultime uscite della Turci. E invece è solido, trascinante e curato nei dettagli. Lei è messa a dura prova nel ritornello ma questa sera l’ha superata egregiamente. 7
12 di 24 © lapresse|Paola Turci - “L’ultimo ostacolo”: Al primo ascolto era apparso un passo indietro rispetto alle ultime uscite della Turci. E invece è solido, trascinante e curato nei dettagli. Lei è messa a dura prova nel ritornello ma questa sera l’ha superata egregiamente. 7
The Zen Circus - “L’amore è una dittatura”: Il testo più bello del Festival su un arrangiamento stratificato che regala passo dopo passo suggestioni nuove a una canzone all’apparenza tutta uguale. Peccato per un’esibizione finale meno compatta delle precedenti. 7,5
13 di 24 © lapresse|The Zen Circus - “L’amore è una dittatura”: Il testo più bello del Festival su un arrangiamento stratificato che regala passo dopo passo suggestioni nuove a una canzone all’apparenza tutta uguale. Peccato per un’esibizione finale meno compatta delle precedenti. 7,5
Patty Pravo e Briga - “Un po’ come la vita”: Per l’ultima serata i due trovano finalmente la sintonia e Briga si mette al servizio di Patty con professionalità. Peccato che la canzone resti senza slancio. 5,5
14 di 24 © lapresse|Patty Pravo e Briga - “Un po’ come la vita”: Per l’ultima serata i due trovano finalmente la sintonia e Briga si mette al servizio di Patty con professionalità. Peccato che la canzone resti senza slancio. 5,5
Arisa - “Mi sento bene”: Arriva a quest’ultima esibizione con 39 di febbre e per lei è tutta in salita. In debito di fiato e addirittura costretta a rinunciare a qualche acuto, termina affaticata e quasi mortificata. E viene da soffrire con lei. Un vero peccato. 6-
15 di 24 © lapresse|Arisa - “Mi sento bene”: Arriva a quest’ultima esibizione con 39 di febbre e per lei è tutta in salita. In debito di fiato e addirittura costretta a rinunciare a qualche acuto, termina affaticata e quasi mortificata. E viene da soffrire con lei. Un vero peccato. 6-
Irama - “La ragazza con il cuore di latta”: Un pezzo dal tema delicato, così delicato che maneggiarlo poteva essere molto rischioso. Anche lui vede il traguardo e prova a metterci più enfasi ma non è la via giusta per far crescere il brano. 6+
16 di 24 © lapresse|Irama - “La ragazza con il cuore di latta”: Un pezzo dal tema delicato, così delicato che maneggiarlo poteva essere molto rischioso. Anche lui vede il traguardo e prova a metterci più enfasi ma non è la via giusta per far crescere il brano. 6+
Achille Lauro - “Rolls Royce”: Tra polemiche sul testo, accuse di presunti plagi e atteggiamento irriverente, Achille ha messo il suo timbro su questo festival. Il pezzo comunque funziona ed è già diventato un tormentone. Il suo festival lo ha vinto a prescindere. 7
17 di 24 © lapresse|Achille Lauro - “Rolls Royce”: Tra polemiche sul testo, accuse di presunti plagi e atteggiamento irriverente, Achille ha messo il suo timbro su questo festival. Il pezzo comunque funziona ed è già diventato un tormentone. Il suo festival lo ha vinto a prescindere. 7
Livio Cori e Nino D’Angelo - “Un’altra luce”: Un’altra luce è quella che ha questa canzone nella versione in studio. Luce mai mostrata sul palco dell’Ariston. Altra occasione persa. 5,5
18 di 24 © lapresse|Livio Cori e Nino D’Angelo - “Un’altra luce”: Un’altra luce è quella che ha questa canzone nella versione in studio. Luce mai mostrata sul palco dell’Ariston. Altra occasione persa. 5,5
Federica Carta e Shade - “Senza farlo apposta”: Si è fatta largo nella testa delle persone a suon di spintoni. Hai voglia a parlare di testo adolescenziale o di melodia già sentita quanto ti si impianta nella memoria in questo modo. 6,5
19 di 24 © lapresse|Federica Carta e Shade - “Senza farlo apposta”: Si è fatta largo nella testa delle persone a suon di spintoni. Hai voglia a parlare di testo adolescenziale o di melodia già sentita quanto ti si impianta nella memoria in questo modo. 6,5
Simone Cristicchi - “Abbi cura di me”: Lui recita e poi si commuove, l’orchestra sottolinea i momenti topici con una cascata di archi. Tutto molto poetico e molto teatrale. 6,5
20 di 24 © lapresse|Simone Cristicchi - “Abbi cura di me”: Lui recita e poi si commuove, l’orchestra sottolinea i momenti topici con una cascata di archi. Tutto molto poetico e molto teatrale. 6,5
Enrico Nigiotti - “Nonno Hollywood”: Chiude un Festival per lui da incorniciare con la performance più convinta di tutte le serate. Forse persino troppo quando eccede in enfasi. 6,5
21 di 24 © lapresse|Enrico Nigiotti - “Nonno Hollywood”: Chiude un Festival per lui da incorniciare con la performance più convinta di tutte le serate. Forse persino troppo quando eccede in enfasi. 6,5
Boomdabash - “Per un milione”: Sanno fare spettacolo e riescono a fare alzare tutto il pubblico dell’Ariston sulle note dello reggae. Un momento di leggerezza corroborante. 7-
22 di 24 © lapresse|Boomdabash - “Per un milione”: Sanno fare spettacolo e riescono a fare alzare tutto il pubblico dell’Ariston sulle note dello reggae. Un momento di leggerezza corroborante. 7-
Einar - “Parole nuove”: Arrivato alla questo Festival grazie alla vittoria a Sanremo Giovani ha sempre dato l’impressione di rincorrere un passo indietro con un brano troppo debole. 5
23 di 24 © lapresse|Einar - “Parole nuove”: Arrivato alla questo Festival grazie alla vittoria a Sanremo Giovani ha sempre dato l’impressione di rincorrere un passo indietro con un brano troppo debole. 5
Motta - “Dov’è l’Italia”: Esibizione convinta (e convincente) per chiudere una partecipazione più che dignitosa dalla quale torna a casa pure con un premio. 7+
24 di 24 © lapresse|Motta - “Dov’è l’Italia”: Esibizione convinta (e convincente) per chiudere una partecipazione più che dignitosa dalla quale torna a casa pure con un premio. 7+
Sanremo 2019, le pagelle della finalissima
1 di 24 © lapresse|Daniele Silvestri - “Argentovivo”: La canzone vive di un paradosso. Pur essendo tutt’altro che semplice arriva di impatto sin dal primo ascolto. Se quindi un difetto lo si vuol trovare è che nel corso delle serate, a differenza di altri brani, non è cresciuto. Ma in fondo partiva già da un… 8
2 di 24 © lapresse|Anna Tatangelo - “Le nostre anime di notte”: La versione intima dei duetti resta superiore ma è innegabile che ascolto dopo ascolto il ritornello aperto di questo brano si faccia largo manifestando, per semicitarlo, la parte migliore di sé. E la Tatangelo, che ha anche un momento di commozione, canta benissimo. 6,5
3 di 24 © lapresse|Ghemon - “Rose viola” - Dopo aver sentito la versione con i Calibro 35 e Diodato è difficile fare un passo indietro. Anche perché in tutte le sere il brano non è riuscito a esprimere al massimo il suo potenziale che si avverte su disco, con altri suoni. 7,5
4 di 24 © lapresse|Negrita - “I ragazzi stanno bene”: Altro brano che al quarto passaggio mostra tutta la sua solidità, inserendosi nella migliore tradizione del rock nostrano. 7+
5 di 24 © lapresse|Ultimo - “I tuoi particolari”: Probabilmente sente il traguardo vicino e mette una rabbia nel ritornello che era mancata nelle sere precedenti. La sua non è la canzone migliore del Festival ma probabilmente è quella con il miglior rapporto scrittura-interpretazione. 7,5
6 di 24 © lapresse|Nek - “Mi farò trovare pronto”: Il pezzo ha una sua struttura consolidata che arriva dritta all’ascoltatore con un effetto tormentone. Nek come sempre senza sbavature. 6,5
7 di 24 © lapresse|Loredana Bertè - “Cosa ti aspetti da me”: La canzone è fatta per esaltare le doti Loredana e lei, nonostante qualche malanno fisico, ha dato tutta se stessa in ogni sera, guadagnandosi tre standing ovation. 7,5
8 di 24 © lapresse|Francesco Renga - “Aspetto che torni”: Canzone onesta, dalla scrittura delicata (Bungaro) e dal tema intimo. 6
9 di 24 © lapresse|Mahmood - “Soldi”: Melodie mediterranee, la produzione di Charlie Charles che lo porta all’oggi, un testo personale e meno scontato di quello che uno potrebbe pensare. E a cucire tutto la sua voce particolarissima. Una delle cose che resteranno di questo Festival. 8
10 di 24 © lapresse|Ex-Otago - “Solo una canzone”: Canzone che da dove è partita è arrivata, senza troppe evoluzione. Il tema intrigante dell’amore visto in un momento di maturità e abitudine è rimasto intrappolato in un pezzo ordinario. Occasione persa. 5,5
11 di 24 © lapresse|Il Volo - “Musica che resta”: Muscolare, barocca e zavorrata da un testo che non fa molti sforzi di originalità. Hanno tentato un’evoluzione rispetto alla romanza classica ma il tocco della Nannini non è bastato. In mezzo al guado. 6-
12 di 24 © lapresse|Paola Turci - “L’ultimo ostacolo”: Al primo ascolto era apparso un passo indietro rispetto alle ultime uscite della Turci. E invece è solido, trascinante e curato nei dettagli. Lei è messa a dura prova nel ritornello ma questa sera l’ha superata egregiamente. 7
13 di 24 © lapresse|The Zen Circus - “L’amore è una dittatura”: Il testo più bello del Festival su un arrangiamento stratificato che regala passo dopo passo suggestioni nuove a una canzone all’apparenza tutta uguale. Peccato per un’esibizione finale meno compatta delle precedenti. 7,5
14 di 24 © lapresse|Patty Pravo e Briga - “Un po’ come la vita”: Per l’ultima serata i due trovano finalmente la sintonia e Briga si mette al servizio di Patty con professionalità. Peccato che la canzone resti senza slancio. 5,5
15 di 24 © lapresse|Arisa - “Mi sento bene”: Arriva a quest’ultima esibizione con 39 di febbre e per lei è tutta in salita. In debito di fiato e addirittura costretta a rinunciare a qualche acuto, termina affaticata e quasi mortificata. E viene da soffrire con lei. Un vero peccato. 6-
16 di 24 © lapresse|Irama - “La ragazza con il cuore di latta”: Un pezzo dal tema delicato, così delicato che maneggiarlo poteva essere molto rischioso. Anche lui vede il traguardo e prova a metterci più enfasi ma non è la via giusta per far crescere il brano. 6+
17 di 24 © lapresse|Achille Lauro - “Rolls Royce”: Tra polemiche sul testo, accuse di presunti plagi e atteggiamento irriverente, Achille ha messo il suo timbro su questo festival. Il pezzo comunque funziona ed è già diventato un tormentone. Il suo festival lo ha vinto a prescindere. 7
18 di 24 © lapresse|Livio Cori e Nino D’Angelo - “Un’altra luce”: Un’altra luce è quella che ha questa canzone nella versione in studio. Luce mai mostrata sul palco dell’Ariston. Altra occasione persa. 5,5
19 di 24 © lapresse|Federica Carta e Shade - “Senza farlo apposta”: Si è fatta largo nella testa delle persone a suon di spintoni. Hai voglia a parlare di testo adolescenziale o di melodia già sentita quanto ti si impianta nella memoria in questo modo. 6,5
20 di 24 © lapresse|Simone Cristicchi - “Abbi cura di me”: Lui recita e poi si commuove, l’orchestra sottolinea i momenti topici con una cascata di archi. Tutto molto poetico e molto teatrale. 6,5
21 di 24 © lapresse|Enrico Nigiotti - “Nonno Hollywood”: Chiude un Festival per lui da incorniciare con la performance più convinta di tutte le serate. Forse persino troppo quando eccede in enfasi. 6,5
22 di 24 © lapresse|Boomdabash - “Per un milione”: Sanno fare spettacolo e riescono a fare alzare tutto il pubblico dell’Ariston sulle note dello reggae. Un momento di leggerezza corroborante. 7-
23 di 24 © lapresse|Einar - “Parole nuove”: Arrivato alla questo Festival grazie alla vittoria a Sanremo Giovani ha sempre dato l’impressione di rincorrere un passo indietro con un brano troppo debole. 5
24 di 24 © lapresse|Motta - “Dov’è l’Italia”: Esibizione convinta (e convincente) per chiudere una partecipazione più che dignitosa dalla quale torna a casa pure con un premio. 7+