Less is more. Sembra che la moda stia iniziando finalmente a fare tesoro del popolare detto inglese – meno è meglio – per fare fronte a un nuovo corso, una vera e propria tendenza che sta emergendo in maniera sempre di più conclamata: quella di comprare meno ma spendendo meglio, investendo in qualità e durabilità dei capi.
Gli aspetti positivi della moda -
Sono gli stessi consumatori a dettare questa linea, diventando sempre più attenti e consapevoli. Seguire questa nuova rotta, che ha iniziato a delinearsi subito dopo la fase legata al Covid, sta diventando per i brand sempre più essenziale e prioritario. Saper cogliere, intercettare, fare tesoro delle necessità e delle richieste, offrire soluzioni. Lo sottolinea da tempo Enzo Fusco, fondatore, presidente e direttore creativo di FGF Industry, la holding italiana di moda dal 2001 licenziataria di Blauer Usa e dal 2017 proprietaria del 50% del marchio statunitense. “Oggi più che mai, l’abbigliamento deve essere in grado di rispondere alle diverse esigenze con capi di qualità, versatili, performanti, di design, belli da vedere e comodi da indossare”, spiega.
Come capire se i vestiti sono di qualità? -
Anche i materiali giocano un ruolo fondamentale. Più attenzione alla sostenibilità implica anche grande ricerca: nylon e poliestere si fanno impalpabili e super leggeri, sono lavabili anche a casa e ad asciugatura rapidissima. I trattamenti dei tessuti e le rifiniture delle lavorazioni devono essere accurati, riflesso di una certa professionalità e frutto di competenza. Anche il design gioca un ruolo importantissimo: innovativo ma funzionale, capace di sposare uso e quotidianità, senza perdere in stile. È così che si riesce a dare un’impronta sartoriale anche al guardaroba più tecnico. “Ogni capo deve saper raccontare la sua storia – sottolinea Enzo Fusco –, la mente di chi lo ha concepito, le mani che lo hanno realizzato, la personalità e la sensibilità di chi sceglie di farlo suo indossandolo e facendolo vivere”.
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