Messico, rilasciato il figlio di El Chapo dopo la rivolta dei narcos | La polizia: "unico modo per evitare violenze"
Combattimenti e barricate dopo l'arresto di Ovidio Guzmán López, avvenuto durante un controllo nella città di Culiacán
Anche se suo padre, il signore della droga a capo del cartello di Sinaloa noto come "El Chapo", sta scontando l'ergastolo negli Stati Uniti, in Messico il potere della famiglia Guzmán sembra non essere diminuito. Le forze di polizia messicana sono state costrette a scarcerare Ovidio Guzmán López, figlio del boss del narcotraffico Joaquín, dopo averlo sorpreso durante un controllo ordinario nella città di Culiacán. La notizia del suo arresto aveva provocato rivolte e scontri con le forze armate da parte degli uomini legati al cartello della droga.
Il figlio del Chapo "è libero e ha contattato la famiglia", ha affermato il legale José Luis Gonzalez Meza.
"L'obiettivo è recuperare la calma in città" - Secondo le dichiarazioni del ministro della Sicurezza messicano
Alfonso Durazo, una pattuglia della polizia militarizzata della Guardia Nazionale è stata sottoposta a pesanti colpi di arma da fuoco. I combattimenti sono infuriati per diverse ore, con barricate e veicoli dati alle fiamme. Le autorità hanno fatto sapere che "il rilascio del signor Guzmán López è stato necessario per evitare ulteriori violenze, nell'ottica di recuperare e mantenere la calma in città". Il presidente del Messico,
Andres Manuel Lopez Obrador, ha convocato il suo comitato di sicurezza che nelle prossime ore dovrebbe rilasciare una nota ufficiale a commento della vicenda.
L'arresto - Durante un'attività di pattuglia, trenta agenti della
Guardia Nazionale sono stati bersagliati da diversi colpi di
arma da fuoco provenienti da un'abitazione. Dopo aver respinto l'attacco, i militari sono entrati nell'edificio e hanno scoperto Ovidio Guzmán, accusato come il padre di spaccio di cocaina, metanfetamine e marijuana. A seguito della decisione di trattenere l'uomo, si sono scatenati i primi disordini: "Diversi gruppi di persone hanno circondato la casa con una forza maggiore di quella della pattuglia - ha dichiarato il ministro Durazo - mentre altri criminali si sono riversati per le strade della città, scatenando in poco tempo una situazione di panico".
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