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Brexit, ecco cosa cambia per gli italiani con l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue

Nel breve periodo non ci sono incertezze: rimane tutto uguale. Nel lungo periodo potrebbe esserci qualche scossone

Trovato l'accordo tra Gran Bretagna e Ue sulla Brexit, adesso il premier britannico Boris Johnson attende il voto del Parlamento con la speranza che sabato arrivi il via libera da Westminster che si riunirà in seduta straordinaria. L'intesa, confermata da Juncker, dovrebbe consentire un "distacco" ordinato di Londra dall'Unione europea. Resta l'incognita legata alla contrarietà irlandese. Ma cosa cambierà nei rapporti tra Italia e Inghilterra quando la Brexit sarà cosa fatta?

Turismo - Per i prossimi 6 mesi si potrà entrare e girare tranquillamente in tutto il Regno Unito, con passaporto o carta di identità. Dopo, come per andare negli Stati Uniti, sarà necessario un visto.

Studenti - A oggi gli studenti italiani pagano la retta universitaria la metà di quanto la paghino, a esempio, gli studenti giapponesi. Non è detto che questa agevolazione rimanga. Da dopo il referendum, comunque, si è registrato un atteggiamento più fiscale da parte degli affittuari di case.

Lavoro - Per chi lavora già in Inghilterra da 5 anni non cambia nulla. Ma per i lavoratori meno qualificati, dopo il 2025, se nel giro di un anno non troveranno un impiego, dovranno lasciare il paese.

Risparmi - Per chi ha la fortuna di avere una casa a Londra o di investire nella City la Brexit porterà pochissime novità. Londra ha la necessità di attrarre capitali, ma è l'Europa che in futuro potrebbe avere interesse ad allontanarsi dalla Gran Bretagna.

Imprese - Per ora è boom del Made in Italy. Gli inglesi, per paura di nuove tasse, da dopo il referendum, hanno fatto lievitare il nostro export fino a 23 miliardi di euro nel 2018. In futuro, però, i nostri prodotti dovranno passare per dogane vere e proprie.

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