Il nuovo presidente della Corea del Sud, Lee Jae-myung, ha promesso la ripresa del "dialogo" con Pyongyang e di migliorare i rapporti con lo Stato eremita, attuando così una totale inversione di rotta rispetto all'intransigenza del suo predecessore Yoon Suk-yeol. "Non importa quanto costi, la pace è meglio della guerra", ha osservato Lee nel suo discorso di insediamento, promettendo di "scoraggiare le provocazioni nucleari e militari nordcoreane, aprendo al contempo canali di comunicazione". Nella notte, parlando ai suoi sostenitori a presidenziali vinte, Lee ha ipotizzato politiche di "co-prosperità" con Pyongyang.
"Protezionismo minaccia nostra stessa sopravvivenza" -
Lee Jae-myung ha inoltre riaffermato l'alleanza tra il suo Paese e gli Stati Uniti, promettendo maggiore cooperazione trilaterale con il Giappone. Ha poi promesso un governo "flessibile e pragmatico", impegnandosi a ripristinare la democrazia. "I rapidi cambiamenti nell'ordine globale, come il crescente protezionismo e la ristrutturazione della catena di approvvigionamento, rappresentano una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza", ha aggiunto Lee, sul caos commerciale innescato dai dazi di Donald Trump, quando l'economia dipende dall'export.