La chat dell'orrore

Siena, scoperto un gruppo di adolescenti che si scambiavano video pornografici e frasi razziste sui social

I carabinieri hanno intercettato il gruppo attivo sui social, grazie alla segnalazione della madre di uno dei ragazzini, ora indagati

Una chat dell’orrore intitolata “The shoah party”. Questa la terribile scoperta fatta dai Carabinieri di Siena grazie alla segnalazione di una madre che ha sorpreso il figlio mentre si scambiava messaggi e video compromettenti con alcuni coetanei. Un gruppo Whatsapp dove venticinque ragazzi dai 13 ai 19 anni condividevano video pedopornografici, anche con immagini violente , frasi choc contro ebrei e migranti e scritte inneggianti al nazifascismo e all’Isis. un gruppo di giovanissimi, residenti in tredici diverse province italiane, che adesso sono tutti indagati per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e all’apologia di reato. 

© ansa

Cinque mesi di indagini - Tutto è cominciato nel gennaio scorso, quando la madre di un 13enne ha denunciato ai Carabinieri di Siena il ritrovamento di alcuni video a luci rosse nel cellulare del figlio. 

Le indagini sono durate cinque mesi, con la collaborazione della Procura dei minori di Firenze. Gli agenti si sono introdotti all’interno della chat utilizzando false identità, riuscendo così a risalire agli amministratori e creatori del gruppo, tutti residenti nel torinese.

Nei giorni scorsi, il blitz delle forze dell'ordine e le perquisizioni nelle case degli indagati, tra Toscana, Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Calabria. Cellulari e computer sono stati sequestrati. 

Immagini terribili - “The shoah party ha fatto circolare in tutta Italia contenuti di una violenza inaudita”. Questo il commento degli investigatori, che dichiarano di aver trovato anche video di neonati seviziati da adulti e bambini costretti a rapporti sessuali. 

“Alcuni ragazzini, forse temendo di essere spiati avevano abbandonato il gruppo. Ma nessuno di loro aveva denunciato la vicenda”, precisano i Carabinieri.