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Il viaggio di Beatrice Venezi nell'arte di Puccini: "Io sul podio salgo con i tacchi e un vestito da principessa"

Esce "My Journey - Puccini's Symphonic Works", il primo album della più giovane donna direttore d'orchestra

Ufficio stampa

Esce venerdì 18 ottobre “My Journey - Puccini’s Symphonic Works”, il primo album del Maestro Beatrice Venezi realizzato con l’Orchestra della Toscana. Ventinove anni, di Lucca, è tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale. Innovativa, paladina di femminilità e di italianità, nel 2018 è stata inserita da "Forbes" nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro.

Carlos Kleiber e Leonard Bernstein sono i suoi modelli, ma è Puccini il suo spirito guida, e non solo come compositore, ma anche come grande innovatore e primo "influencer" della storia. Il primo album del direttore principale della Nuova Scarlatti di Napoli e dell'Orchestra Sinfonica Milano Classica è un omaggio al grande compositore di Lucca, città di cui anch'essa è originaria.

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Più che l'album, il maestro Venezi ha presentato e promosso se stessa, e il suo tentativo di rompere i clichè che vogliono il podio luogo maschile, e anche un direttore donna ingessato in austeri abiti "con le code". "Ma io ci salgo coi tacchi e un vestito sognante da principessa, perché cosi' mi sento. A Tokyo mi chiesero di indossare il tight, mi rifiutai, la vinsi". Come la sua richiesta di essere indicata come 'direttore' e non 'direttrice o direttora', "perché - sostiene - sottolineare il genere femminile è sempre ghettizzante. E l'orchestra è uno strumento difficile, a volte spietato ma sempre meritocratico: il direttore viene giudicato continuamente, fin da come entra e cammina verso il podio".

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Sente come missione divulgare la musica classica fra i giovani anche perché "l'educazione musicale in Italia e' imbarazzante". Ma vuole essere innovativa anche musicalmente: "Il direttore - dice - non puo' modificare nemmeno una nota di quelle scritte in partitura, il rispetto del testo e' assoluto. Pero' la sua visione del brano puo' restituire a quel testo una luce nuova. Ho lavorato sui dettagli che fanno la differenza tra una interpretazione e l'altra: l'equilibrio fra le sezioni dell' orchestra, la velocità di esecuzione, la tensione fra i vari elementi". Il disco - spiega - si apre con lo 'Scherzo per orchestra', il cui Trio è stato ricostruito dal Centro Studio Puccini di Lucca e mai inciso finora in questa forma; poi c'e' l'intermezzo tra il 2/o e il 3/o atto (il 'viaggio' per le Americhe) da Manon Lescaut; infine il mio cavallo di battaglia: la 'Tregenda' da Le Villi, che sempre porto in giro. Dalla Bielorussia al Portogallo, dal Libano al Canada, respiro ovunque un grandissimo amore per l'Italia e il nostro patrimonio artistico".

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