FOTO24 VIDEO24 2

Veneto, Tar respinge il ricorso: l'Uomo vitruviano sarà trasferito in Francia

Per i giudici il ricorso dell'associazione "Italia nostra" "non presenta sufficienti elementi di fondatezza"

Il Tribunale amministrativo del Veneto ha respinto il ricorso di "Italia nostra" contro il prestito alla Francia delle opere di Leonardo, tra cui l'Uomo vitruviano custodito alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Lo ha stabilito la seconda sezione del Tar. Per i giudici il ricorso dell'associazione "non presenta sufficienti elementi di fondatezza".

Il tribunale amministrativo aveva sospeso il prestito alla Francia dopo il ricorso dell'associazione anticipando la camera di consiglio in vista della mostra di Parigi.

"Nessun vizio di carattere amministrativo" - "Non appaiono sussistere", secondo il Tar del Veneto, vizi di carattere amministrativo nelle procedure per il prestito dell'Uomo Vitruviano di Leonardo dall'Italia alla Francia. "L'Amministrazione - si legge nell'atto - ha consentito il prestito sottolineando, a supporto della scelta, l'eccezionale rilevanza mondiale dell'esposizione, l'aspirazione del Paese a valorizzare al massimo le potenzialità del suo patrimonio, il valore di collaborazione e scambio tra Stati espresso nel Memorandum, oltre che il ritorno di immagine e di riconoscibilità, anche identitaria, delle Gallerie dell'Accademia di Venezia quale depositario di opere di Leonardo, l'implementazione dei rapporti culturali e museali tra le Gallerie dell'Accademia di Venezia ed il Museo di Louvre, nonché il vantaggio conseguito in forza del prestito per lo scambio con opere di Raffaello Sanzio destinate a una mostra presso le Scuderie del Quirinale, difficilmente fruibili nel territorio nazionale".

Franceschini: "Operato del Mibact legittimo" - "Il Tar del Veneto respinge il ricorso e dichiara pienamente legittimo l'operato del Mibact. Ora può partire le grande operazione culturale italo-francese delle due mostre su Leonardo a Parigi e Raffaello a Roma". Lo scrive su Twitter il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini.

Espandi