Mentre Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan si sono sentiti al telefono per discutere sulla situazione in Siria e hanno concordato un incontro a breve, le truppe di Bashar Al Assad hanno fatto il loro ingresso nella città di Kobane, bastione curdo nel nord della Siria. E il presidente Trump afferma: "I curdi del Pkk sono peggio dell'Isis"
Truppe di Assad a Kobane - La notizia dell'ingresso delle forze del regime siriano nella città curda di Kobane, al confine con la Turchia, è stata data dall'Osservatorio siriano per i diritti umani e da alcuni media locali, che hanno pubblicato le immagini di blindati che entrano in città, Secondo l'Osservatorio, le truppe sono entrate accompagnate da soldati russi in virtù di un accordo tra Damasco e i curdi per contenere l'offensiva lanciata dalla Turchia.
Turchia: "653 terroristi curdi neutralizzati" - Intanto sarebbe salito a 653 il bilancio dei "terroristi neutralizzati" (cioè uccisi, feriti o catturati) dall'inizio dell'operazione militare della Turchia. Lo sostiene il ministero della Difesa di Ankara nel suo ultimo bollettino. Il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva precisato nelle scorse ore che almeno 556 di questi combattenti sono stati uccisi. Le notizie non sono verificabili in modo indipendente sul terreno
Trump attacca: "Curdi del Pkk peggio dell'Isis" - Intanto dalla conferenza stampa alla casa Bianca con Mattarella, Trump attacca il gruppo curdo del Pkk che, dice, "è una minaccia terroristica peggiore dell'Isis". Trump ha poi aggiunto che, se la Russia protegge i curdi, "è una cosa buona, non cattiva". Il presidente Usa ha poi detto di non essere sorpreso dall'offensiva di Erdogan in Siria perché "voleva farlo da tempo" aggiungendo che Assad "non è nostro amico: perché dobbiamo proteggerlo? Gli Usa non sono il poliziotto del mondo".
Putin chiede garanzie a Erdogan - Il numero uno del Cremlino e il presidente turco si sono sentiti "su iniziativa turca", secondo quanto fanno sapere a Mosca, e il presidente russo ha chiesto garanzie al suo omologo sulle forze russe presenti in territorio siriano. Putin ha inoltre invitato Erdogan a Mosca e il presidente turco ha accettato: l'incontro avverrà "entro pochi giorni". Intanto viene smentita la notizia secondo la quale la cittadina siriana strategica di Manbij sarebbe finita sotto il controllo delle forze di Assad.
Erdogan: non tratteremo mai con i curdi - Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, esclude intanto in maniera categorica la possibilità di negoziati con le forze curde in Siria, considerate da Ankara "terroristi". "Certi leader stanno provando a mediare. Non c'e' mai stato nulla del genere nella storia della Repubblica turca, che lo Stato si sieda allo stesso tavolo con un'organizzazione terroristica", ha detto Erdogan in un discorso tenuto in Parlamento.
Scontri curdi-forze Assad contro milizie filo-turche - Violenti scontri" sono in corso in queste ore tra i combattenti curdi appoggiati da forze dell'esercito regolare siriano e i miliziani arabi filo-Ankara nei pressi dell'autostrada strategica M4, che attraversa il nord della Siria da Aleppo alla frontiera irachena, a una trentina di chilometri dalla frontiera turca. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani.
Giovedì delegazione Usa in Turchia, ma Erdogan non incontrerà Pence - Giovedì arriverà ad Ankara la delegazione americana con il vicepresidente Mike Pompeo e il segretario di Stato Mike Pompeo. Il presidente Recep Tayyp Erdogan ha però negato la possibilità di vedere Pence per discutere di Siria. "Non incontrerò la delegazione americana in Turchia. Incontreranno le loro controparti. Quando verrà Trump, incontrerò lui", ha affermato Erdogan.
Le forze di Damasco non sono a Manbij - La cittadina siriana strategica di Manbij, nel nord del Paese, non è sotto il controllo delle forze governative siriane, come affermato in precedenza da diverse fonti di stampa. Lo riferiscono testimoni oculari presenti in queste ore a Manbij. Le stesse fonti hanno inviato un video in cui mostrano un manipolo di truppe governative, presenti nelle campagne circostanti la città, mentre vengono allontanate dalla popolazione locale. "In città ieri sera e soltanto entrata per poco tempo una pattuglia della polizia militare russa, che è uscita poco dopo. Non ci sono truppe di Assad", affermano le fonti in riferimento all'esercito del presidente siriano Bashar al Assad.
Erdogan a Mosca entro pochi giorni - Il presidente turco si recherà quindi a Mosca per l'incontro con Putin. I due leader hanno discusso telefonicamente della situazione nel nord della Siria sottolineando "la necessità di prevenire i conflitti tra le unità dell'esercito turco e le truppe del governo siriano", ha detto il Cremlino. Secondo il servizio stampa della presidenza il leader russo ha attirato l'attenzione sull'aggravarsi della situazione umanitaria nelle regioni lungo il confine tra Siria e Turchia. "Il capo dello stato ritiene inammissibile consentire a miliziani di organizzazioni terroristiche, tra cui lo Stato islamico, che sono sorvegliati dalle unità armate curde, di sfruttare questa situazione", ha osservato il Cremlino.
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Ankara: "Neutralizzati 637 terroristi" - Stando a quanto reso noto dal ministero della Difesa di Ankara, sono 637 i "terroristi neutralizzati" (ovvero uccisi, feriti o catturati) dall'inizio dell'operazione militare turca. Erdogan ha precisato nelle scorse ore che almeno 556 di questi combattenti sono stati uccisi.
Mattarella: "Italia condanna operazione della Turchia" - "L'Italia ha condannato e condanna l'operazione in corso da parte della Turchia". Cosi' il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il capo dello Stato americano, Donald Trump, alla Casa bianca.