LA CLIP ESCLUSIVA

Al cinema "Il quadro rubato" sul mondo del mercato dell'arte

Dall'8 maggio in sala il film di Pascar Bonitzer tra thriller e commedia sofistivata, ispirato a una storia vera

© Ufficio stampa

Dopo l'anteprima al Bif&st - Bari International Film, arriva al cinema l’8 maggio "Il quadro rubato", del regista e sceneggiatore francese Pascal Bonitzer, distribuito da Satine Film. Ispirato a una storia vera, il film racconta il seducente e oscuro mondo dei mercanti d’arte e delle case d’aste, tra cinismo e moralità, tra suspance e ironia con il passo di una commedia gialla, genere che ha il suo marchio di fabbrica oltralpe, scrittura brillante e stile classico. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

La trama -

  André Masson, banditore presso la rinomata casa d’aste Scottie’s, riceve una misteriosa lettera: un presunto dipinto di Egon Schiele è stato ritrovato a Mulhouse, nella casa di un giovane operaio. Inizialmente scettico, André decide comunque di recarsi sul posto. Quella che sembrava un’illusione si rivela una scoperta straordinaria: un’opera autentica, creduta scomparsa dal 1939, tra quelle trafugate dai nazisti. Il ritrovamento potrebbe rappresentare l’apice della sua carriera, ma presto emergono dubbi, pressioni e pericoli legati alla provenienza del quadro. Con l’aiuto della collega ed ex moglie Bertina e della stravagante stagista Aurore, André si troverà a lottare non solo per restituire all’opera il valore che merita, ma anche per dare un nuovo senso alla propria esistenza. 

Il valore dell'arte -

  Al centro quindi il ritrovamento de “I girasoli”, un dipinto di Egon Schiele disperso nel 1939 nel caos delle spoliazioni naziste e delle distruzioni della cosiddetta “arte degenerata” (voluta da Hitler, dopo i suoi studi falliti di Belle Arti) e riscoperto miracolosamente anni dopo a Mulhouse, nella provincia francese, a casa di un giovane operaio. Il riconoscimento del quadro ad opera di professionisti di una rinomata casa d’aste offre al regista l’opportunità di svelare il cinismo e gli intrighi che si celano dietro al ritrovamento di un’opera d’arte al fine di sfruttarne al massimo il potenziale commerciale e la sua valorizzazione economica. E sollevare interrogativi fondamentali sul valore dell’arte, ma anche sul cinismo speculativo e sulla moralità accompagna la transazione delle opere, fino a toccare temi legati alla memoria collettiva, all’identità culturale e alle ripercussioni della storia sul presente.

Nel cast le prove attoriali di Alex Lutz, Léa Drucker e Arcadi Radeff tra dialoghi taglienti da commedia brillante dal tono incalzante e misterioso, orchestrate da Pascal Bonitzer che riesce a calibrare con maestria leggerezza e gravità, alternando momenti drammatici a intima introspezione psicologica.