La scheda

Conclave 2025, chi sono i cardinali al voto: Robert Sarah

Cardinale guineano ed ex prefetto del Culto Divino, è tra le voci più influenti dell’Africa nella Chiesa cattolica contemporanea

© IPA| Il Cardinale Robert Sarah

Il cardinale Robert Sarah, originario della Guinea, è una delle figure più rilevanti del cattolicesimo africano. Nato il 15 giugno 1945 a Ourous, nel distretto di Koundara, è stato Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e Arcivescovo emerito di Conakry. Figlio unico in una famiglia profondamente cattolica, ha iniziato la sua formazione religiosa in Costa d’Avorio e poi in patria, in un contesto segnato da grandi difficoltà politiche e religiose. Dopo gli studi in Senegal e in Francia, è stato ordinato sacerdote il 20 luglio 1969. Ha proseguito la sua formazione teologica a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Istituto Biblicum, con un ulteriore periodo di studi a Gerusalemme, dove si è licenziato in Sacra Scrittura.

Un vescovo giovanissimo al servizio della fede africana -

 Nel 1979, a soli 34 anni, è stato nominato arcivescovo di Conakry da Giovanni Paolo II, che lo soprannominò “il vescovo bambino”. In quella veste, si è battuto per i diritti del popolo guineano, denunciando tanto le ingiustizie quanto le derive interne dell’Africa. Conosciuto per il rigore spirituale e la forte vocazione pastorale, ha sempre puntato sulla formazione di sacerdoti motivati e ben preparati. Ha guidato il seminario minore Giovanni XXIII e ha ricoperto numerosi incarichi ecclesiali, tra cui presidente della Conferenza episcopale della Guinea e di quella regionale per l’Africa Occidentale francofona. Nel 2001 è stato chiamato a Roma come Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e, nel 2010, è stato nominato Presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, dedicato all’azione caritativa della Chiesa.

L’impegno liturgico e il ritorno alla centralità della fede -

 Papa Francesco lo ha nominato Prefetto della Congregazione per il Culto Divino nel 2014, ruolo che ha ricoperto fino al 2021, distinguendosi per l’attenzione al significato profondo della liturgia e alla dimensione sacrale del culto cattolico.

Creato cardinale da Benedetto XVI il 20 novembre 2010, ha ricevuto il titolo di San Giovanni Bosco in via Tuscolana, elevato a titolo presbiteriale nel 2021. Parteciperà al Conclave 2025 come uno dei cardinali più autorevoli e conservatori, espressione della Chiesa africana e delle sue sfide contemporanee.