La scheda

Conclave 2025, chi sono i cardinali al voto: Stephen Brislin

Arcivescovo di Città del Capo, il cardinale sudafricano è figura di riferimento per la Chiesa nell’Africa meridionale, impegnato nella giustizia e nella riconciliazione

© Ansa| Il Cardinale Stephen Brislin

Stephen Brislin è nato il 24 settembre 1956 a Welkom, in Sudafrica. Ha compiuto i primi studi presso il Convento di Santa Inés e la CBC della sua città natale. Dopo l’ingresso in seminario, ha studiato filosofia al St John Vianney di Pretoria e teologia presso il Missionary Institute di Londra, ricevendo una formazione che unisce radici africane e respiro internazionale.

Episcopato e guida della Chiesa sudafricana -

 Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo di Kroonstad il 17 ottobre 2006 e lo ha ordinato il 28 gennaio 2007. Dopo soli tre anni, il 18 dicembre 2009, è stato eletto Arcivescovo Metropolita di Città del Capo, una delle principali sedi ecclesiastiche dell’Africa australe. Ha preso possesso dell’arcidiocesi il 7 febbraio 2010, nel giorno della solennità di Nostra Signora della Fuga in Egitto, patrona della città.

Presidente dei vescovi sudafricani -

 Dal 2013 al 2019 è stato presidente della Conferenza Episcopale Cattolica Sudafricana. In questo ruolo ha promosso il dialogo con la società civile e le istituzioni del Paese, ponendo al centro l’impegno della Chiesa per la giustizia sociale, la lotta alla povertà e il rafforzamento della coesione nazionale in un contesto post-apartheid ancora segnato da forti disuguaglianze.

Il cardinalato e il volto della Chiesa africana -

 Papa Francesco lo ha creato cardinale nel concistoro del 30 settembre 2023, assegnandogli il titolo di Santa Maria Domenica Mazzarello. È una delle voci più autorevoli dell’episcopato africano, attivo nel promuovere la pace, la giustizia e il dialogo tra le religioni, in un continente segnato da tensioni ma ricco di vitalità ecclesiale.

Una presenza forte nel Conclave 2025 -

 Nel prossimo conclave, il cardinale Brislin rappresenterà non solo il Sudafrica, ma l’intera regione dell’Africa meridionale. Il suo sguardo esperto e pastorale, maturato in un contesto multiculturale e segnato da sfide storiche, offre un contributo prezioso alla riflessione della Chiesa universale sul suo futuro cammino.