La scheda

Conclave 2025, chi sono i cardinali al voto: Ignace Bessi Dogbo

Arcivescovo di Abidjan, il cardinale ivoriano ha guidato la Chiesa in Costa d’Avorio con impegno pastorale, formazione teologica e dialogo con i giovani

© Ansa| Il Cardinale Ignace Bessi Dogbo

Nato il 17 agosto 1961 a Niangon-Adjamé, nella diocesi di Yopougon (Costa d’Avorio), Ignace Bessi Dogbo è l’attuale Arcivescovo Metropolita di Abidjan. Ordinato sacerdote il 2 agosto 1987, ha affiancato il ministero parrocchiale con una solida formazione accademica, conseguendo la licenza in Esegesi presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma.

Ministero e formazione -

 Dopo i primi anni da parroco, è stato Direttore diocesano delle Pontificie Opere Missionarie e Vicario Generale della diocesi di Yopougon. Dal 1997 al 2004 è stato anche parroco della Cattedrale di Yopougon. Attento alla formazione, ha insegnato lingue bibliche nel Seminario Maggiore Saint Paul d’Abadjin Kouté ed è stato assistente spirituale della Gioventù Studentesca Cattolica (J.E.C.).

Episcopato e incarichi nazionali -

 Eletto vescovo della diocesi di Katiola il 19 marzo 2004, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 4 luglio successivo. Dal 2017 è stato presidente della Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio, incarico ricoperto fino al 2023. In parallelo, ha assunto la guida dell’arcidiocesi di Korhogo come amministratore apostolico, per poi diventare Arcivescovo Metropolita della stessa sede dal 2021 al 2024.

Arcivescovo di Abidjan e il cardinalato -

 Il 20 maggio 2024 è stato nominato Arcivescovo Metropolita di Abidjan, capitale economica e centro nevralgico della Chiesa cattolica in Costa d’Avorio. Il 7 dicembre 2024 Papa Francesco lo ha creato cardinale, assegnandogli il titolo dei Santi Mario e Compagni Martiri. È il volto di una Chiesa africana giovane, dinamica e vicina alla sua gente.

Una voce africana nella Chiesa universale -

 Ignace Bessi Dogbo porta in Vaticano la voce della Chiesa africana, con un bagaglio di esperienza pastorale e accademica. La sua attenzione alla formazione, alla gioventù e al servizio delle comunità più fragili lo rende una figura centrale nel panorama ecclesiale del continente.