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Ultimo aggiornamento: 12 giorni fa
Speciale Guerra Ucraina
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Strage Sumy, media: "Gli Usa non hanno firmato la condanna del G7" | Rutte a Odessa con Zelensky: "Sostegno Nato incrollabile"

Mosca: "Per la pace non aspettarsi risultati immediati". Il presidente ucraino licenzia il governatore di Sumy

di Redazione online

La guerra in Ucraina giunge al giorno 1.147. Gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all'attacco russo a Sumy (il bilancio è di almeno 35 morti e centinaia di feriti) per poter continuare le trattative con Mosca. Intanto il segretario dell'Alleanza atlantica Rutte ha visitato Odessa con Zelensky: "Il popolo ucraino ha sopportato così tanto, non ultimo l'attacco russo della Domenica delle Palme. Il sostegno della Nato è incrollabile". Il presidente ucraino ha licenziato Artyukh, governatore della regione di Sumy. Il Cremlino: "Gli Usa e la Russia continuano i contatti attraverso diversi canali per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina, ma la materia è così complessa che è difficile aspettarsi risultati immediati".

"Tutti i territori appartengono allo Stato unitario dell'Ucraina. Pertanto, ancora una volta, solo il popolo ucraino può parlare dei territori del nostro Stato. E sapete che per noi queste sono linee rosse: riconoscere qualsiasi territorio temporaneamente occupato come non ucraino, ma russo". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dai media ucraini, replicando all'inviato Usa Steve Witkoff che a Fox News aveva detto che un eventuale accordo di pace con la Russia avrebbe incluso la questione dei "cinque territori". "Ancora una volta, i rappresentanti discutono di questioni che vanno oltre la loro competenza".

"Siamo abituati alla propaganda russa infondata volta a giustificare la guerra contro l'Ucraina. La Russia teme chiaramente coloro che parlano e agiscono con fermezza a sostegno della difesa dell'Ucraina. È il presidente Putin a essere ricercato dal Tribunale penale internazionale per crimini di guerra. I fatti sono chiari: la Russia ha iniziato questa guerra, l'Ucraina è la vittima". Lo fa sapere una portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Ue commentando gli attacchi di Mosca contro l'alto rappresentante Kaja Kallas.

"Le forze della difesa ucraine hanno colpito una serie di strutture nella regione di Kursk associate ai criminali di guerra, esattamente la 448a brigata missilistica dell'esercito russo coinvolta nell'attacco missilistico lanciato la domenica delle Palme sulla città di Sumy". Lo riferisce lo Stato maggiore delle forze armate dell'Ucraina, scrive l'Ukrainska Pravda, precisando che è stata registrata una detonazione. Lo Stato maggiore ucraino ha poi aggiunto che "ogni unità militare russa, ogni sua suddivisione e ogni suo militare che abbia bombardato città pacifiche e civili in Ucraina sarà identificato e riceverà sicuramente una punizione".

L'Ucraina ha un "bisogno urgente" di sistemi di difesa aerea: lo ha affermato il leader ucraino Volodymyr Zelensky incontrando a Odessa il segretario generale della Nato Mark Rutte.

Mark Rutte, nel corso della sua visita a sorpresa a Odessa, ha dichiarato che gli sforzi di Donald Trump per un cessate il fuoco e una pace duratura in Ucraina "non sono facili", bollando poi come "oltraggiosa" la "terribile scia" di attacchi della Russia contro i civili ucraini. Rutte ha dichiarato a proposito dei colloqui guidati dagli Stati Uniti: "Queste discussioni non sono facili, soprattutto sulla scia di questa orribile violenza. Ma tutti noi sosteniamo la spinta del presidente Trump verso la pace".

"Oggi ho visitato Odessa insieme con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il popolo ucraino ha sopportato così tanto, non ultimo l'attacco russo della Domenica delle Palme a Sumy. Il sostegno della Nato è incrollabile. Continueremo ad aiutare l'Ucraina affinché possa difendersi oggi e scoraggiare future aggressioni, garantendo una pace giusta e duratura". Lo scrive il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Mark Rutte, sui social.

Gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all'attacco russo a Sumy citando il desiderio di continuare le trattative con Mosca. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l'amministrazione Trump ha detto agli alleati che non avrebbe firmato il comunicato di denuncia dell'attacco perché "stava lavorando per preservare lo spazio per negoziare la pace". Il Canada, che ha la presidenza del G7, ha quindi detto agli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato.

Volodymyr Zelensky ha licenziato Volodymyr Artyukh, capo dell'amministrazione regionale di Sumy, colpita domenica da un pesante raid russo che ha ucciso 35 persone e ne ha ferite centinaia. Lo riportano i media ucraini. Il sindaco della città di Konotop, Artem Semenikhin, ha affermato che l'attacco russo è stato conseguenza "non solo della sete di sangue di Mosca, ma anche della negligenza di funzionari ucraini". Secondo Semenikhin, i russi hanno colto l'occasione per colpire un obiettivo militare perché in uno degli edifici presi di mira Artyukh ha tenuto una cerimonia di consegna di medaglie ai soldati della 117esima Brigata.

Gli Usa e la Russia continuano i contatti attraverso diversi canali per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina, ma "la materia è così complessa che è difficile aspettarsi risultati immediati". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "I Paesi europei continuano a lavorare in nome della guerra e dichiarano in ogni modo la loro intenzione di continuare a sostenere l'Ucraina e il regime di Kiev nel suo desiderio di continuare la guerra", ha aggiunto Peskov, citato dall'agenzia Interfax. 

L'inviato speciale Usa, Steve Witkoff, che la scorsa settimana ha incontrato a Mosca Vladimir Putin, in un'intervista a Fox News, affermando che il presidente russo è aperto a "una pace permanente", ha spiegato che la chiave dell'accordo complessivo "riguarda i cosiddetti cinque territori, ma c'è molto di più: ci sono protocolli di sicurezza, non c'è la Nato, l'articolo 5 della Nato, insomma, ci sono solo un sacco di dettagli allegati". "È una situazione complicata - ha ammesso Witkoff - radicata in alcuni aspetti davvero problematici che stanno accadendo tra i due Paesi". 

"Non è facile concordare gli elementi chiave di un accordo". Lo afferma il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un'intervista al quotidiano Kommersant. "Se ne sta discutendo", ha spiegato. Lavrov riconosce a Washington il merito di "aver cercato di approfondire il problema", a differenza dell'Europa. 

Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, chiede su Telegram la rimozione dall'incarico dell'Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, dopo che ha invitato i Paesi candidati all'ingresso nell'Ue a non andare a Mosca per la parata del 9 maggio, che celebra la vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale, detta in russo "Grande guerra patriottica". "La dichiarazione di Kallas è irrispettosa nei confronti della memoria di coloro che si sono sacrificati per salvare il mondo dal nazismo. Kallas deve essere rimossa dall'incarico e portata davanti a un tribunale internazionale delle Nazioni Unite", sostiene Volodin.

Il presidente russo Vladimir Putin si è detto disponibile a un accordi di "pace permanente" in Ucraina. Lo ha detto nel corso di una intervista l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, che ha incontrato Putin a San Pietroburgo l'11 aprile per il terzo colloquio da quando Trump è tornato alla Casa Bianca lo scorso gennaio

La Tass riferisce di un attacco ucraino con droni durante la notte sulla città russa di Kursk, al confine tra i due Paesi, con un morto e 9 feriti. Citando una nota del quartier generale operativo regionale diffusa sul suo canale Telegram, la Tass precisa che "diverse abitazioni sono andate a fuoco a seguito degli attacchi mirati dei droni contro infrastrutture civili". 

Donald Trump ha corretto il tiro, dando la colpa a tutti per il conflitto in Ucraina: "Questa è una guerra che non avrebbe mai dovuto iniziare. Biden - ha detto Trump - non è riuscito a fermarla e Zelensky avrebbe potuto farlo. E Putin non avrebbe mai dovuto iniziarla. La colpa è di tutti".

I russi hanno nuovamente attaccato Sumy con missili balistici, all'indomani del raid che ha causato la morte di 34 persone. Lo riporta RBC-Ukraine, citando l'Aeronautica Militare delle Forze Armate dell'Ucraina. "Al momento non sono stati segnalati feriti. Le conseguenze dell'attacco russo sono in fase di chiarimento", ha comunicato l'amministrazione militare di Sumy.